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Decreto Covid. Dal bonus baby sitting per tutti gli operatori sanitari allo smart working. Ecco gli emendamenti approvati


Con gli emendamenti approvati si conclude l'esame da parte delle Commissioni riunite Affari Sociali e Levoro della Camera sul testo del Decreto Covid di marzo. Le Commissioni hanno conferito alla presidente Marialucia Lorefice il mandato di coordinare il testo con le proposte di modifica approvate per poi far approvare il provvedimento in aula nei prossimi giorni.

16 APR - Via libera ieri dalle Commissioni riunite Affari Sociali e Lavoro della Camera ad alcuni emendamenti al Decreto Covid di marzo. Tra questi, previste agevolazioni per le famiglia di operatori sanitari o per le famiglie con disabili. Consentite anche le visite per detenuti e internati in deroga alle normative sul Covid. Il testo emendameto è stato approvato ed è pronto ora per l'Aula.
 
Bonus baby sitting. L'emendamento del Pd, sottoscritto da tutte le forze politiche, consente a tutti gli esercenti delle professioni sanitarie, operatori sociosanitari e assistenti sociali di fruire del bonus babysitting. "Grazie alla disponibilità dei ministri Orlando e Speranza per le coperture finanziarie, si colma così un vuoto per le categorie prima escluse e sempre in prima linea in questo anno e mezzo di pandemia. Per coloro che non hanno avuto tregua lavorativa, per coloro a cui non è possibile lavorare in smart working per assicurare i servizi che devono essere sempre garantiti, si concede con l’approvazione dell'emendamento l’accesso al bonus: un aiuto economico per i servizi di babysitting domiciliari o servizi territoriali. È importante in questa fase in cui dobbiamo raggiungere l’immunità di comunità offrire alle famiglie e ai lavoratori i migliori e maggiori supporti per i figli e le figlie e perché gli adolescenti crescano sereni in questa fase ancora difficile", spiegano i deputati dem Elena Carnevali e Antonio Viscomi, rispettivamente capogruppo Pd in commissione Affari sociali e Lavoro della Camera.  
 
Smart working per famiglie con disabili. Approvata poi un'altra misura, propostoada Italia Viva, per garantire un sostegno maggiore ai genitori lavoratori con figli disabili in DAD o in quarantena. "Con questo emendamento – ha sottolineato Lisa Noja, capogruppo di Italia Viva in Commissione Affari Sociali alla Camera – diamo un’attenzione in più alle migliaia di genitori di figli con disabilità o disturbi DSA o bisogni educativi speciali di ogni età in caso di quarantena, sospensione didattica o centri diurni". La modifica accolta in Commissione estende la possibilità di accedere allo smart-working non solo ad uno, ma ad entrambi i genitori e, in caso di disabilità grave, consente anche, se uno ricorra al lavoro agile, che il secondo genitore possa comunque ottenere il congedo parentale, nel caso di figli con disabilità grave, senza limiti di età. "Si tratta – ha concluso Noja - di un piccolo, ma doveroso segno di attenzione verso le famiglie con figli con disabilità, che in questi mesi hanno sofferto molto e che è necessario sostenere, non solo come, ma più delle altre, se vogliamo davvero dare senso a quel principio di uguaglianza sostanziale che ispira la nostra Costituzione".
 
Diritto disconnessione. Con l'emendamento a prima firma Niccolò Invidia (M5S), ferma restando, per il pubblico impiego, la disciplina degli istituti del lavoro agile stabilita dai contratti collettivi nazionali, viene riconosciuto al lavoratore che svolge l'attività in modalità agile il diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche, nel rispetto degli eventuali accordi sottoscritti dalle parti e fatti salvi eventuali periodi di reperibilità concordati. L'esercizio del diritto alla disconnessione, necessario per tutelare i tempi di riposo e la salute del lavoratore, non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi. 
 

Visite ai detenuti. L'emendamento a prima firma Emanuela Rossini (Misto) introduce poi la possibilità di spostamenti per lo svolgimento dei colloqui con i congiunti o con altre persone cui hanno diritto i detenuti, gli internati e gli imputati vengono consentiti anche in deroga alla normativa adottata al fine del contenimento dell'emergenza epidemiologica da Covid quando i colloqui sono necessari per salvaguardare la salute fisica o psichica delle stesse persone detenute o internate. 

16 aprile 2021
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