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Global Health Summit/2. Le conclusioni e la Dichiarazione di Roma. Per i vaccini varie ipotesi in campo, dalla licenza obbligatoria alla cessione volontaria. La conferenza stampa di Mario Draghi e Ursula von der Leyen


Si è concluso con una conferenza stampa congiunta del presidente del Consiglio italiano e della presidente della Commissione UE il summit mondiale dedicato alla salute che ha approvato un ampio testo con 16 proposte comuni per affrontare la pandemia di oggi e quelle di domani, garantendo maggiore cooperazione internazionale rispetto a quanto accaduto soprattutto nelle prime fasi della pandemia Covid, quando i Paesi si sono sempre più chiusi in se stessi.

21 MAG - "Sono molto soddisfatto dei risultati che abbiamo raggiunto oggi. Il Global Health Summit è un puntuale promemoria del potere della cooperazione multilaterale. La pandemia ha mostrato che dobbiamo superare i confini se vogliamo affrontare le sfide dei nostri tempi. Fra queste non vi è solo la pandemia, ma anche le disuguaglianze globali e il cambiamento climatico. I contributi al dibattito odierno serviranno come solida base per rafforzare la nostra risposta all'attuale emergenza sanitaria e alle crisi future. Questo è lo spirito della Dichiarazione di Roma, una serie di principi che ci garantiranno una migliore preparazione per una possibile futura pandemia".
 
Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento conclusivo al Global Health Summit.
 
"I vaccini anti Covid-19 sono il prodotto di complesse catene di fornitura, che si estendono in molti paesi, ognuno dei quali si basa sulla propria capacità e competenza industriale. La Dichiarazione di Roma difende giustamente il ruolo del sistema di scambi multilaterali e in particolare il ruolo centrale dell'Organizzazione mondiale del commercio. Dobbiamo preservare il commercio transfrontaliero ed eliminare barriere commerciali ingiustificate e divieti generali di esportazione. Questo è essenziale se vogliamo reagire efficacemente agli shock". 
 
Il premier ha poi parlato anche dell'Oms. "È essenziale - ha detto - rafforzare il ruolo delle istituzioni multilaterali, nel campo della salute globale e oltre. L'Organizzazione Mondiale della Sanità è stata istituita nel 1948 per svolgere un ruolo di coordinamento nel controllo delle epidemie e nella standardizzazione dei farmaci. Il suo ruolo è altrettanto importante nel mondo di oggi. Dobbiamo fornire all'Oms finanziamenti sostenibili e prevedibili e consentire ad essa di diventare più efficace. Come abbiamo appreso durante questa crisi, una forte guida internazionale è fondamentale per garantire che sia in atto un efficace sistema di allerta precoce e che i governi possano condividere rapidamente le loro migliori pratiche per prevenire, contenere e gestire una pandemia".
 
"La Dichiarazione di Roma sottolinea giustamente l'importanza di perseguire un approccio 'One Health' per preservare la sicurezza umana, animale e ambientale. Questa è la priorità fondamentale della Presidenza italiana del G20. Il gruppo di esperti scientifici (Scientific Expert Panel) ha affermato come la maggior parte delle malattie infettive siano causate da agenti patogeni derivati dagli animali. La loro comparsa è in gran parte guidata dalla deforestazione, dallo sfruttamento della fauna selvatica e da altre attività umane. Un'efficace azione di protezione ambientale può aiutare a difendere il benessere degli animali e, in ultima analisi, mitigare il rischio di nuove minacce per la salute. Nel perseguire una strategia comune per prevenire future pandemie, dobbiamo mantenere il nostro impegno a limitare i danni ambientali e ad affrontare la crisi climatica. Il commercio globale è altrettanto importante. La pandemia ci ha mostrato come la collaborazione tra le aziende sia fondamentale per promuovere l'innovazione e aumentare la produzione di beni medici essenziali", ha proseguito Draghi.
 
"Infine, la Dichiarazione sottolinea il ruolo della conoscenza per superare le crisi sanitarie attuali e future. L'ingegno scientifico ha aperto la strada per uscire da questa pandemia. L'approvazione per il primo vaccino è stata richiesta nove mesi dopo la dichiarazione di emergenza sanitaria internazionale da parte dell'Oms, un risultato davvero storico. Dobbiamo continuare a investire nei nostri scienziati e fornire incentivi alle società private affinché facciano lo stesso. Inoltre, dobbiamo garantire che le informazioni siano condivise rapidamente e apertamente, mantenendo al contempo un'adeguata protezione della proprietà intellettuale. La collaborazione scientifica internazionale è stata uno dei fattori alla base del rapido sviluppo dei vaccini Covid-19. Abbiamo bisogno di una migliore condivisione dei dati e di un maggiore trasferimento di conoscenza per consentire una distribuzione capillare ed equa dei frutti dell'innovazione. Quindi permettetemi di ringraziarvi ancora una volta, per un vertice che è stato di grande successo. Il mondo è si trova in una condizione molto più sicura grazie ai vostri preziosi contributi".
 
Per la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la dichiarazione di Roma diffusa oggi è un atto "rivoluzionario" e "storico", perché "per la prima volta»i Paesi del G20. Usa e Cina, Russia e India si impegnano tutti a rispettare alcuni principi, in primis il multilateralismo. E' un no molto chiaro al nazionalismo sanitario".
 
Poi, sul tema della liberalizzazione dei brevetti, Von der Leyen ha spiegato: "L'Ue farà una proposta a inizio giugno all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) per una terza via sulla condivisione dei brevetti in linea con le idee espresse dal Wto e tenendo conto della dichiarazione di Doha del 2001 sulle licenze obbligatorie. Tre gli elementi: agevolazioni commerciali, sostegno ad una maggiore produzione, chiarire e semplificare l'utilizzo di licenze obbligatorie in tempi di crisi".
 
E ancora, per combattere la pandemia modo efficace, "non bastano le donazioni di vaccini, ma nel lungo periodo servono stabilimenti produttivi. Per questo - ha ricordato di nuovo von der Leyen - verrà investito 1 miliardo di euro per realizzare hub regionali in diverse parti del continente africano, infrastrutture produttive, con la partecipazione delle compagnie farmaceutiche che condivideranno la conoscenza e i brevetti. Si tratta anche di portare la tecnologia dell'mRna in Africa: questo è il passaggio più importante".
 
Infine, come rimarcato nella dichiarazione di Roma, "è fondamentale evitare le strozzature nella circolazione delle materie prime e dei semilavorati necessari a realizzare i vaccini e le supply chain devono rimanere aperte, dato che la produzione dei vaccini è assai complessa e richiede molti componenti e passaggi transfrontalieri", ha concluso von der Leyen.
 

21 maggio 2021
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