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Covid. Draghi al Parlamento: “Il pericolo varianti ci impone di far procedere la campagna vaccinale con la massima intensità”


"I rischi legati alle varianti, e in particolare alla cosiddetta variante Delta, ci impongono di procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità. Dobbiamo inoltre continuare a concentrarci sui soggetti più fragili", ha ricordato il premier nel suo discorso in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno. "Migliorare l’accesso ai vaccini nei Paesi più poveri non è soltanto una questione etica. Più a lungo dura la pandemia, più possibilità ci sono che il virus muti in varianti particolarmente contagiose e che possono sfuggire alla copertura del vaccino".

23 GIU - "Il quadro epidemiologico in Italia e in generale in Europa è molto migliorato. La scorsa settimana in tutta l’UE abbiamo registrato circa 90 mila casi e ci sono stati 2.600 decessi dovuti al Covid-19. Due mesi fa, i casi erano circa un milione a settimana e i decessi settimanali erano sei volte quelli attuali. Questo miglioramento è merito della campagna vaccinale che procede in modo spedito. A metà aprile in Italia solo un adulto su quattro aveva ricevuto almeno una dose e appena uno su dieci aveva completato il ciclo vaccinale. Ad oggi, nell’Unione Europea più di metà della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dose di vaccino. In Italia la quota è quasi del 60% e circa il 30% della popolazione adulta ha completato l’intero ciclo di vaccinazione".
 
Così il presidente del Consiglio Mario Draghi ha fatto il punto sulla campagna vaccinale contro il Covid intervenendo questa mattina alla Camera in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno (leggi intervento integrale). Nel pomeriggio il premier verrà audito anche dal Senato.
 
Tutto procede per il meglio, ma non si può abbassare la guardia soprattutto per il rischio legato alle varianti. "I rischi legati alle varianti, e in particolare alla cosiddetta variante Delta, ci impongono di procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità. Dobbiamo inoltre continuare a concentrarci sui soggetti più fragili, come i più anziani, che sono maggiormente a rischio di morte o di ospedalizzazione", ha sottolineato Draghi. 
 
Per quanto riguarda il pass italiano, "il 17 giugno è stato firmato il Dpcm che definisce le modalità di rilascio. È quindi operativa in Italia la piattaforma informatica di rilascio della certificazione, che facilita la partecipazione ad alcune tipologie di eventi e gli spostamenti tra regioni, in caso di peggioramento del quadro epidemiologico. Dal primo luglio, la certificazione sarà valida anche come certificato verde europeo, per poter viaggiare da e per i paesi dell’UE e dell’area Schengen. Intanto, consentiamo già, alle stesse condizioni di certificazione, l’ingresso in Italia dei turisti provenienti dalle stesse aree, dagli Stati Uniti, dal Canada e dal Giappone. Vogliamo permettere loro di venire in sicurezza in Italia, per aiutare i nostri albergatori e ristoratori a ripartire dopo un anno e mezzo di difficoltà".
 
Sempre sul tema dei vaccini, Draghi ha poi ricordato come il Consiglio europeo affronterà nuovamente la questione della solidarietà internazionale. "Migliorare l’accesso ai vaccini nei Paesi più poveri non è soltanto una questione etica, ma anche una priorità sanitaria. Più a lungo dura la pandemia, più possibilità ci sono che il virus muti in varianti particolarmente contagiose e che possono sfuggire alla copertura del vaccino. Anche sul questo fronte sono stati fatti importanti passi in avanti nel corso degli scorsi due mesi. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto al Global Health Summit, organizzato dall’Italia insieme alla Commissione europea a Roma il 21 maggio scorso. Il Summit è stato il preludio del Consiglio Europeo straordinario del 24-25 maggio in cui i Paesi dell’UE si sono impegnati a donare almeno 100 milioni di dosi di vaccini entro la fine dell’anno. L’Italia farà la sua parte e donerà 15 milioni di dosi".
 
"Nel Vertice G7 in Cornovaglia e nel successivo Vertice UE-USA - ha aggiunto - è stato ribadito l’impegno comune ad aumentare la produzione dei vaccini anche al fine di una loro distribuzione più equa a livello globale. Come ho dichiarato in altre occasioni, il trasferimento di tecnologie verso Paesi terzi può essere molto utile a questo fine. Tale questione andrà definita nel quadro di un negoziato presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio. La Commissione è pronta a presentare una propria proposta scritta come base per i negoziati. Al Global Health Summit, la Presidente von der Leyen ha presentato l’iniziativa europea per la produzione locale e l’accesso ai vaccini, ai farmaci e alle tecnologie sanitarie nel continente africano. È un’iniziativa che l’Italia appoggia con convinzione. È previsto un miliardo di euro in investimenti a carico del bilancio europeo, da incrementare col supporto degli Stati membri".
 
"Durante il Consiglio europeo verrà inoltre accolta la decisione adottata dalla 74esima Assemblea Generale dell’OMS di convocare una Sessione Speciale dell’Assemblea Mondiale della Salute a novembre.In quell’occasione si discuterà di un quadro comune per migliorare la preparazione globale a future pandemie sulla base delle lezioni apprese durante questa crisi sanitaria. L’Italia, come tanti altri Paesi, si è trovata impreparata all’arrivo del Covid-19. Non possiamo permettere che questo accada di nuovo. La Dichiarazione di Roma, approvata anch’essa al Global Health Summit, fornisce un’ottima base per una maggiore cooperazione e solidarietà internazionale in futuro", ha concluso Draghi.
 

 

23 giugno 2021
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