“Oggi è la Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari, “una giornata ricorrenza”, perché ricorda a tutti l’odiosa vicenda delle aggressioni al personale della sanità. Serve un forte innalzamento del livello di attenzione. Il governo da parte sua ha fatto tutto quello che poteva fare inasprendo le pene per questo tipo di reato, prevedendo l’arresto in flagranza, anche differita, ossia nelle quarantotto ore successive alla condotta delittuosa inequivocabilmente provata da documentazione videofotografica, questo proprio per dare un’altra risposta concreta.
Ha ragione però il presidente di Fiaso, il sindacato dei DG della Sanità, a evidenziare che questo non basta perché manca la consapevolezza del cittadino, manca la consapevolezza di chi fa informazione, ma manca soprattutto la consapevolezza della politica chiamata alla capacità di fermarsi un centimetro prima di strumentalizzare i problemi che esistono, e non potrebbe essere diversamente, nel mondo della sanità, al fine di ottenerne un presunto o preteso “fatturato politico”. Questo arreca un danno ben maggiore e ben peggiore, del risultato cercato, dopo il Covid quel sentimento di fiducia è stato messo a dura prova e che ci vorranno anni a recuperarlo. Questo racconto reiterato della politica che non funziona, della sanità che a volte uccide, dei pronto soccorso degli ospedali che non ricevono, della sanità che non è in grado di assistere i cittadini o rispondere ai bisogni di cura, partendo da singoli deprecabili episodi, dà un’immagine complessiva della sanità che in qualche misura, nelle circostanze più aspre e nelle menti più in difficoltà, come per esempio quelle di persone fragili in attesa di cura o di familiari di persone fragili in attesa di cura, può giustificare l’esasperazione e il lasciarsi andare a gesti inconsulti.
Così il senatore Francesco Zaffini, Presidente Commissione Sanità e Lavoro di Palazzo Madama.