Vaccinazioni Covid. Sono 35mila i farmacisti abilitati all’inoculazione dall’Iss, 2 su 3 sono donne
Mandelli: “Un’adesione così alta e diffusa su tutto il territorio nazionale è la conferma dell’apporto che il farmacista può dare al processo di rafforzamento delle cure di prossimità coerentemente con l’evoluzione del suo ruolo all’interno del Ssn”. D’Ambrosio Lettieri: “La storica vocazione al servizio dei farmacisti italiani e la straordinaria flessibilità operativa della farmacia hanno trovato concreto ed efficace riscontro nella drammatica esperienza pandemica”
15 FEB - I farmacisti italiani parte integrante della campagna vaccinale Covid: circa 35mila i professionisti abilitati all’inoculazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, 2 su 3 sono donne
La
Federazione degli Ordini dei Farmacisti ringrazia i circa 35mila farmacisti che si sono abilitati per la somministrazione dei vaccini Covid-19 in farmacia attraverso la partecipazione alla prima edizione del Corso di formazione per la ‘Somministrazione in sicurezza del vaccino anti Sars-CoV-2 nelle farmacie’ organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità tra aprile e dicembre scorsi.
Secondo i dati resi noti dall’Iss, sono 34.836 i farmacisti che hanno completato il percorso formativo e hanno acquisito le competenze per l’inoculazione dei vaccini, abilitandosi per la partecipazione alle equipe vaccinali Covid-19 (pari al 98% del totale di 35.706 iscritti). Di questi, oltre 2 su 3 sono donne (il 69%). E il numero dei farmacisti in possesso delle competenze per la vaccinazione continua a crescere, come attestano le iscrizioni alla seconda Edizione del percorso formativo dell’Iss che terminerà nel mese di maggio.
“Un’adesione così alta e diffusa su tutto il territorio nazionale – ha dichiarato
Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi) – è la conferma che i farmacisti italiani hanno dato, e continuano a dare in queste ore, un contributo diretto alla campagna vaccinale Covid-19 per uscire dall’emergenza sanitaria. Un impegno crescente che ha consentito di aumentare il numero delle sedi vaccinali a favore dei cittadini e di raggiungere, a inizio febbraio, 2 milioni di somministrazioni di vaccino eseguite nelle farmacie territoriali. E allo stesso tempo è la conferma dell’apporto che il farmacista può dare al processo di rafforzamento delle cure di prossimità, sollecitato dalla pandemia, coerentemente con l’evoluzione del suo ruolo all’interno del Ssn”.
“Un doveroso ringraziamento – prosegue Mandelli – va all’Istituto Superiore di Sanità per avere offerto ai colleghi farmacisti un percorso formativo altamente qualificante che ha consentito, e consentirà loro, di contribuire al raggiungimento dell’importante obiettivo di salute pubblica della campagna vaccinale”.
“La storica vocazione al servizio dei farmacisti italiani e la straordinaria flessibilità operativa della farmacia hanno trovato concreto ed efficace riscontro nella drammatica esperienza pandemica rappresentando un sistema efficiente e collaudato della sanità territoriale a sostegno del Servizio Sanitario e a beneficio della comunità che si è giovata delle specifiche competenze scientifiche di un professionista formato e costantemente aggiornato grazie anche alla proficua collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità”, ha affermato
Luigi d’Ambrosio Lettieri, Presidente della Fondazione Cannavò e Vice presidente della Fofi.
15 febbraio 2022
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