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Pronto soccorso. Simeu ricorda i due anni della Pandemia con il documentario “Ogni 90 secondi” 


Una raccolta di testimonianze di medici e infermieri dell’emergenza-urgenza e del 118 che raccontano, da Torino a Lodi, da Civitavecchia a Foligno, da Milano a Ostia, da Reggio Emilia a Orbassano, fino a Catania e Napoli ,il pronto soccorso come luogo di diagnosi e cura,  in un momento storico unico quale quello della crisi sanitaria Covid-19. La prima proiezione, domenica 20 febbraio a Torino, a due anni dallo scoppio della pandemia, con l’obiettivo di proiettare il documentario in tutta Italia

16 FEB - Ogni anno un terzo dell’intera popolazione italiana passa da un pronto soccorso. Prima della pandemia si registrava un emergenza ogni 90 secondi. Ma i cittadini hanno consapevolezza del ruolo determinante, anche per la tenuta dell’intero Sistema Sanitario, svolto ai Ps italiani punto di mediazione tra la medicina del territorio e la struttura ospedaliera? Conoscono realmente qual è stato il coinvolgimento umano, lo sforzo compiuto da medici e infermieri del Pronto Soccorso e del 118?
 
Parte da qui la Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza che ha voluto puntare i riflettori sul vissuto di quanti hanno combattuto in prima linea la Covid 19 con il documentario: “Ogni 90 secondi - Storie di Pronto Soccorso fra emergenza e urgenza”. Il documentario debutterà domenica 20 febbraio, a due anni esatti dallo scoppio della pandemia, al Cinema Centrale Arthouse a Torino, con l’obiettivo di essere proiettato in altre città d’Italia.
 
Diretto da Davide Demichelis, con la direzione creativa di Angela Gianotti, la fotografia di Orazio Truglio, le musiche originali di Fabio Barovero, al montaggio Alessandro Pardi, è un viaggio nei Pronto Soccorso d’Italia (vedi di seguito il trailer), una testimonianza in presa diretta sulla realtà vissuta da medici e infermieri del Pronto Soccorso e del 118; un reportage intenso che racconta attraverso le persone che li “abitano”, alcuni Pronto Soccorso in Italia pre, durante e post crisi sanitaria. Un viaggio iniziato il 20 febbraio del 2020 all’ospedale di Codogno quando venne identificato il paziente zero affetto da Covid19, e che proprio il prossimo 20 febbraio verrà presentato per omaggiare il lavoro dei tanti professionisti dell’emergenza urgenza.
 
Uno sguardo umano e profondo che racconta, forse per la prima volta in Italia, cosa avviene all’interno dei Pronto Soccorso. Da Torino a Lodi, da Civitavecchia a Foligno, da Milano a Ostia, da Reggio Emilia a Orbassano, fino a Catania e Napoli: nei luoghi in cui 24 milioni di persone ogni anno si recano per cercare aiuto.

Un racconto intimo, come ha ricordato la dottoressa Anna Maria Brambilla, direttore dell’Ospedale Sacco: “Che dà voce a tutti i Pronto Soccorso d’Italia, come fossero un unico luogo, che, pur con le immense differenze che ci sono da regione a regione, parla una voce sola: quella della cura, dell’attenzione all’altro, del lavoro di squadra”. Perché il Ps per chi ci lavora è un luogo di vita: “Una famiglia, una fidanzata, la mia casa, quello che ho scelto” sono alcune delle voci ascoltate durante le riprese. Perché al di là dell’immaginario, spesso carico di preconcetti, questo è realmente il Pronto Soccorso: il luogo in cui le persone cercano risposte ai propri bisogni quando non ci sono più alternative, in momenti di massima fragilità e debolezza. Ciascuno di noi è un potenziale paziente, in ogni dove e sempre perché il Ps è l’unica struttura sanitaria aperta 24 ore al giorno 365 gg l’anno con la caratteristica di svolgere anche un ruolo sociale con gli anziani, le vittime di violenza, gli emarginati, le persone sole per le quali spesso rappresenta una sorta di “rifugio”.
 
“In Italia c’è un’emergenza in Pronto Soccorso ogni 90 secondi” spiega il dottor Andrea Fabbri. Le difficoltà legate all’emergenza urgenza sono tante, ma non è l’immediata emergenza a spaventare medici e infermieri, quanto l’attuale stato di crisi legato alle carenze che si sono accumulate nel tempo e che la pandemia ha amplificato ed accelerato.
 
Come ricorda nel documentario la dottoressa Paola Noto “non sappiamo mai chi entra da quella porta” ogni giorno è diverso dal precedente”. Il dott. Stefano Paglia, direttore del Pronto Soccorso di Lodi e Codogno aggiunge: “È la complessità quotidiana che dobbiamo affrontare, gli aspetti più disparati da gestire, in pochi minuti, spesso pochi secondi dobbiamo fare scelte importanti per la vita di una persona. Per questo sono convinto che se al mondo restasse un solo medico, non potrebbe che essere un medico del Ps”.
 
La proiezione dell’anteprima, (con ingressi contingentati ad invito) al Cinema Centrale Arthouse di Via Carlo Alberto 27, inizierà alle 21 con una Introduzione a cura di Gaetano Renda, Direttore del Cinema Centrale Arthouse, partner dell’evento, le vedrà la partecipazione del regista Davide Demichelis, de Presidente nazionale Simeu Fabio De Iaco e del Past president Simeu Salvatore Manca.
 

 

16 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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