Aggressioni al personale sanitario. Magliozzi (Cisl Medici): “Non lasciamo soli i lavoratori”
Servono strutture adeguate e dotate di strumenti e requisiti per dissuadere e arginare le violenze nei reparti, ha detto il Segretario generale nazionale commentando l’ennesima aggressione avvenuta nei giorni scorsi all’ospedale Umberto I di Roma. “Necessario ora più che mai un posto di Polizia fisso negli ospedali a tutela degli operatori. Ma anche l’obbligo per il datore di lavoro di costituirsi parte civile”
31 MAR - Ennesimo episodio di aggressione ai danni del personale sanitario. Si è verificato lo scorso martedì presso il reparto di urologia dell’ospedale Umberto I di Roma. Nei corridoi della struttura capitolina alcuni medici sono stati aggrediti da un trentenne in stato confusionale che, prima si è accanito su porte e vetrate del reparto, e poi ha rivolto la propria rabbia verso diversi operatori sanitari, che sono stati raggiunti da percosse all’addome, uno di essi ha riportato una frattura. L’aggressore, spinto da motivi ancora non chiari, è stato bloccato dall’intervento prima dei vigilantes e poi degli agenti di polizia.
A puntare i riflettori sulle aggressioni al personale sanitario è la
Cisl Medici. “L’auspicio è che i lavoratori non vengano lasciati soli” ha dichiarato
Benedetto Magliozzi, Segretario Generale Nazionale Cisl Medici che torna a chiedere strutture adeguate e dotate di strumenti e requisiti per dissuadere e arginare le violenze nei reparti.
“Necessario ora più che mai – ha aggiunto – un posto di Polizia fisso negli ospedali a tutela degli operatori. Ma anche l’obbligo per il datore di lavoro di costituirsi parte civile dinnanzi a questi reati, tutelando i sanitari vittime delle aggressioni, che verrebbero così sollevati dal pagamento degli oneri delle spese legali per far valere i loro diritti e che in questo modo si sentirebbero realmente e concretamente supportati”.
La Cisl Medici ricorda inoltre come questa sia solo l’ultima delle numerose aggressioni succedute tra i reparti degli ospedali della capitale negli ultimi mesi.
“A gennaio presso lo stesso Umberto I – ricorda il sindacato in una nota – si era consumata una scena di rabbia inaudita ai danni di medici considerati ‘incompetenti’ dal fratello violento di un degente. Pochi mesi prima un’infermiera del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Addolorata era stata presa a morsi da un paziente e il Policlinico Tor Vergata era stato teatro di un crescendo di atti violenti che in pochi giorni aveva guadagnato la triste ribalta delle cronache. La scorsa estate al Grassi di Ostia una paziente aveva cercato di strangolare la dottoressa che aveva preso in carico il suo stato di salute e il collega accorso in soccorso. Insomma, l’ennesimo fatto increscioso di questi giorni rappresenta solo la punta di un iceberg in cui le vittime risultano essere paradossalmente proprio coloro che si trovano in prima linea per aiutare gli altri”.
Una passo importante per contrastare questa inaccettabile forma di violenza, sottolinea la Cisl Medici è stato compiuto con la recente creazione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, istituito con decreto del Ministero della Salute del 13 gennaio 2022. “L’insediamento di questo organo nevralgico è avvenuto alla vigilia della giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale sanitario e sociosanitario, ‘fortemente voluta per sensibilizzare i cittadini sul ruolo che svolgono i nostri professionisti sanitari che ogni giorno si prendono cura di noi’ come puntualizzato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma i passi da compiere – conclude la Cisl Medici – sono ancora molti”.
31 marzo 2022
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