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Riordino Irccs. Cisl Medici: “Investire in ricerca di qualità genera valore aggiunto per Paese”


Il focus dell'intervento della Cisl nel corso dell'audizione sul disegno di legge delega per il riordino della disciplina degli Irccs, svoltasi lo scorso 28 marzo presso la XII Commissione della Camera, ha riguardato l’esigenza di una riforma urgente e coerente che contrasti tutte quelle criticità inerenti la ricerca biomedica, piegata dal peso di tagli non solo ai finanziamenti, ma anche alle risorse umane. Da qui l’ulteriore problematica della fuga dei cervelli all’estero.

31 MAR - Come riformare la disciplina degli Istituti di ricovero e cura, potenziandone il ruolo in quanto istituti di ricerca e assistenza a rilevanza nazionale? Se ne è parlato durante l’audizione sul disegno di legge delega per il riordino della disciplina degli Irccs, svoltasi il 28 marzo presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. Sono intervenuti Ignazio Ganga, Segretario Confederale della Cisl; Marianna Ferruzzi, Segretaria Nazionale Cisl FP con delega alla Sanità pubblica e privata; e Benedetto Magliozzi, Segretario Generale Nazionale Cisl Medici.

Il focus ha riguardato l’esigenza di una riforma urgente e coerente che contrasti tutte quelle criticità inerenti la ricerca biomedica, piegata dal peso di tagli non solo ai finanziamenti, ma anche alle risorse umane. Da qui l’ulteriore problematica della fuga dei cervelli all’estero.

La Cisl, concordando sulla necessità di riformare l’attuale assetto disciplinato dal decreto legislativo 288/2003, ha espresso la propria adesione ai principi proposti nel disegno di legge delega: la valorizzazione del ruolo degli Irccs e del loro ambito di azione, la revisione delle procedure e dei criteri di riconoscimento e di controllo di tali istituti, l’adozione di nuovi meccanismi di finanziamento e l’approvazione di un nuovo assetto di Governance.
 
La Cisl promuove, inoltre, la necessità di inserire nel disegno di legge delega ulteriori obiettivi ritenuti essenziali: valorizzare le professionalità del settore pubblico e di quello privato, sopperire all’attuale mancanza del “dirigente ricercatore”, prevedere una dotazione organica per il personale della ricerca. "Occorre quindi procedere alla stabilizzazione di tutti i ricercatori precari. Impedire il protrarsi dei fenomeni di dumping contrattuale nel settore privatistico, che impedisce di fatto la parità di trattamento economico e giuridico delle risorse. Considerare ineludibile l’applicazione al personale della disciplina contrattuale nazionale in essere per l’area e il comparto del Ssn stipulata nel pubblico impiego".

In questo modo," la previsione di un interscambio formativo continuo tra il contesto pubblico e quello privato convenzionato potrà garantire al Paese un sistema di risorse duale ma parimenti efficace. Un sistema di qualità in grado di rispondere ai bisogni attuali e futuri", conclude la Cisl. 

31 marzo 2022
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