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Medici di famiglia subissati di WhatsApp dai pazienti. Indagine Fimmg: “Richieste eccessive, si rischia lo stop”


Il sindacato: “L’utilizzo di strumenti non appropriati (come le App di messaggistica istantanea) può avere impatti negativi sia sulla privacy e sicurezza dei dati scambiati sia sulle attività lavorative dei professionisti coinvolti, da cui spesso i pazienti si aspettano risposte immediate”

19 MAG -

Il Medico di Medicina Generale rimane molto interessato alle opportunità che le tecnologie digitali possono offrirgli anche se, negli ultimi mesi, è stato esposto ad un utilizzo massiccio, ma spesso disordinato e caotico, di nuove modalità di comunicazione con il paziente.

È quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) su un campione nazionale di circa 400 medici di medicina generale in collaborazione con l’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano nell’ambito della ricerca annuale sull’utilizzo della sanità digitale, presentata oggi a Milano.

L’indagine si è focalizzata sugli strumenti digitali per la comunicazione con pazienti, sulla Telemedicina, sulle App per il paziente e sulle competenze digitali dei professionisti.

Un dato rilevante emerge relativamente agli strumenti digitali utilizzati per la comunicazione con pazienti: a fronte del 97% dei MMG che ha utilizzato l’e-mail nell’ultimo anno, la percentuale di chi è interessato a utilizzare questo strumento in futuro scende al 77%; analogamente rispetto al 79% dei MMG che riferisce di aver utilizzato WhatsApp sempre nell’ultimo anno, solo un 46% dice di essere disposto ad utilizzarlo successivamente.

Di forte interesse anche alcuni servizi innovativi: il 70% del campione vorrebbe aver disponibili strumenti per invii massivi di messaggi a popolazioni di assistiti selezionati per parametri (clinico-assistenziali, anagrafici, …). Il 64% ritiene interessante aver disponibile una risorsa tecnologica per consentire la prenotazione online da parte dei pazienti presso il proprio studio per visite, vaccinazioni, prestazioni diagnostiche. Il 57% crede che sarebbe utile/molto utile avere disponibili strumenti che permettono la divulgazione di informazioni organizzative e sanitarie presso la sala d’attesa del proprio studio.

Nel 2021 l’utilizzo della Telemedicina da parte dei MMG è calato significativamente, anche se superiore rispetto al pre-pandemia: ad esempio il 23% ha utilizzato soluzioni di Telemonitoraggio dei pazienti su alcuni parametri, a fronte del 43% rilevato durante il primo anno di emergenza e il 13% del pre-pandemia. Allo stesso tempo il 20% ha utilizzato servizi di Televisita (la metà rispetto a quanto fatto durante l’emergenza e il doppio rispetto al periodo pre-pandemia). Rimane comunque elevato l’interesse verso questo tipo di soluzioni, che supera in molti casi il 50%

In progressiva e costante crescita sono anche le percentuali di chi, nell’ultimo anno, ha utilizzato tecnologia diagnostica in studio; percentuali che appaiono comunque sempre più contenute di chi dichiara di essere disposto ad utilizzarle (spirometria: utilizzata dal 20% vs il 76% che dichiara di esserne interessato; ECG 25% vs 83%; ecografia 14% vs 58%; Holter pressorio 13% vs 69%; Holter Cardiaco 10% vs 61%).

I medici sembrano apprezzare anche le App per il monitoraggio della salute e dello stile di vita dei pazienti: le maggiormente consigliate sono quelle per tenere sotto controllo i parametri clinici (frequenza cardiaca, pressione, glicemia, temperatura, ecc.) già consigliate dal 45% del campione e quelle per stimolare l’adesione ai corretti stili di vita (consigliata dal 36% del campione).

“Da questi dati sembra emergere l‘immagine di una professione che in questo momento sta subendo, a motivo delle necessità determinatesi durante la pandemia, le conseguenze di un uso eccessivamente pervasivo e ancora fuori controllo dei sistemi di contattabilità del medico, con il rischio di farlo allontanare da questi strumenti. Dovremo impegnarci per riportare queste risorse ad un utilizzo corretto ed appropriato” afferma Paolo Misericordia, responsabile del Centro Studi FIMMG. “Su tanti strumenti tecnologici su cui si continua ad evidenziare una notevole dichiarazione di interesse dei professionisti, a fronte di dati di utilizzo attuale ancora bassi, sembra invece che non siano state messe a punto le offerte più attrattive e i modelli di organizzazione e di implementazione nel loro uso più adeguati al setting operativo del MMG”

“La riduzione nei livelli di utilizzo della Telemedicina da parte dei medici non deve essere vista come il ritorno a una situazione di ‘normalità’” afferma Chiara Sgarbossa, Direttrice dell’Osservatorio Sanità Digitale. “È, invece, un segnale di come ci sia la necessità di utilizzare strumenti tecnologici professionali e dedicati e, soprattutto, di avviare un processo di innovazione dei modelli di cura per poter utilizzare in modo efficace la Telemedicina. Ad oggi questo cambiamento deve ancora essere concretizzato: i medici, infatti, affermano che le attività di Telemedicina spesso costituiscono un’aggiunta, in termini di tempo, alle attività tradizionali. Inoltre, l’utilizzo di strumenti non appropriati (come le App di messaggistica istantanea) può avere impatti negativi sia sulla privacy e sicurezza dei dati scambiati sia sulle attività lavorative dei professionisti coinvolti, da cui spesso i pazienti si aspettano risposte immediate.”



19 maggio 2022
© Riproduzione riservata

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