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Fnopi: “Crescono i manager infermieri nel Ssn. Ora serve restyling formazione universitaria”


Con il PNRR e il DM 77 si moltiplicano gli incarichi di responsabilità per  la professione infermieristica. “Il prossimo passo da compiere è il riconoscimento anche del ruolo clinico degli infermieri, aprendo la porta a un restyling della formazione universitaria con l’introduzione delle specializzazioni e della laurea magistrale disciplinare a indirizzo clinico”.

17 OTT -

“Oltre alle previsioni del PNRR e del DM 77 sul coinvolgimento con un ruolo di primo piano in tutte le nuove strutture previste per l’assistenza territoriale, dall’infermiere di famiglia e comunità all’ospedale di comunità, dall’assistenza domiciliare integrata alle Case della comunità e alle centrali operative e così via, si moltiplicano gli incarichi di responsabilità per  la professione infermieristica”. È quanto scrive la Fnopi sul proprio sito.

“Il volano – prosegue - delle nomine a direttori di distretto sanitario degli infermieri, ad esempio, partito pochi anni fa con alcune nomine, dal 2019 a oggi sta aumentando esponenzialmente gli incarichi: erano quattro in tutto a metà del 2018, oggi sono passati a quindici nel 2022. E ad una di loro è stato affidato anche un incarico di maggiore responsabilità come responsabile presso la direzione generale sanità dell’assistenza territoriale di un’intera Regione”.

“Ma non basta – spiega la Fnopi - . Ci sono anche tre infermieri direttori generali di aziende sanitarie, due pubbliche e una privata convenzionata; due infermieri in Emilia Romagna – prima Regione ad aver formalizzato il ruolo con legge regionale – direttori assistenziali; sette infermieri con qualifica di direttore sociosanitario di aziende, oltre naturalmente a tutti gli infermieri dirigenti e/o responsabili dei servizi delle professioni sanitarie a livello di aziende, presenti praticamente in ogni struttura dove queste figure sono stare previste”.

“Ora – incalza la Fnopi -, dopo l’evidenza del ruolo manageriale della professione infermieristica, il prossimo passo da compiere è il riconoscimento anche del ruolo clinico degli infermieri, aprendo la porta a un restyling della formazione universitaria con l’introduzione delle specializzazioni e della laurea magistrale disciplinare a indirizzo clinico, prevedendo tre livelli di formazione: 1) Laurea Triennale in Infermieristica abilitante all’esercizio della professione , Master I livello, Corsi di Perfezionamento di approfondimento; 2) Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Master II livello di approfondimento successivo alla laurea triennale; 3) Specializzazioni e Dottorato di Ricerca: almeno 3 anni successivi alla laurea magistrale, per l’acquisizione della specializzazione. Il dottorato di ricerca è successivo alla laurea magistrale per incrementare le competenze e sostenere lo sviluppo della produzione scientifica”.

“Naturalmente in questo nuovo assetto organizzativo è necessario  l’incremento delle dirigenze infermieristiche per ripianare il vuoto che i professionisti lasciano nelle nomine di altro livello”, conclude la Fnopi.



17 ottobre 2022
© Riproduzione riservata

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