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Medicina territoriale. Marino (Fimmg Es): “I Medici Convenzionati per l’Emergenza Urgenza vanno valorizzati”


Dal Segretario Nazionale Fimmg Emergenza arriva un invito al ministro Schillaci “a tener presente che l’Emergenza Territoriale, è in una grossa parte del territorio Nazionale fatta da medici Convenzionati” e “a non considerare Medici dell’Emergenza solo i Medici Ospedalieri, promettendo impegni solo per questi ultimi nella loro rivalutazione contrattuale”.

07 NOV -

“Il disegno messo in atto in Emilia-Romagna dai Dirigenti dell’Assessorato alla Salute ormai è chiaro. Non è pensabile utilizzare i Medici dell’Emergenza Territoriale mentre svolgono il loro servizio sul territorio alla stessa stregua dei Medici in organico nei Pronto Soccorso e DEA Ospedalieri. È troppo comodo scaricare responsabilità medico legali legate alla gestione in continuità dei pazienti, che spesso versano in condizioni critiche, e sarebbero abbandonati a loro stessi qualora i Medici del Territorio siano chiamati nei loro interventi all’esterno. È assolutamente inammissibile che durante il loro normale orario di lavoro sul territorio, di Medici dell’Emergenza Territoriale, siano chiamati a prestare la propria opera all’interno dei Pronto Soccorso”.

Parte da qui Francesco Marino, Segretario Nazionale Fimmg Emergenza Sanitaria per chiedere la massima attenzione ai Medici Convenzionati che operano in emergenza.

“Il direttore generale dell’Ausl Emilia-Romagna Tiziano Carradori – ricorda Marino – l il mese scorso ha affermato che i medici a bordo delle Ambulanze non rappresentano il valore aggiunto per l’assistenza ai cittadini in situazioni d’emergenza che necessitano di un intervento sanitario rapido e qualificato” e ha aggiunto che “i medici devono essere tutti trasferiti all’interno dei Pronto Soccorso, determinando il definitivo allontanamento degli stessi dal Territorio. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i cittadini nel caso di un intervento urgente quando c’è un pericolo di vita, sull’arrivo di un’ambulanza priva di medico a bordo – ha sottolineato Marino – abbiamo molto apprezzato le parole dell’assessore Donini nell’ultimo Congresso FIMMG, quando ha affermato che occorre valorizzare i Medici del territorio, e chiediamo che sia lui il garante dei normali rapporti tra parte pubblica e rappresentanti dei Sindacati dei Medici Convenzionati”.

La Fimmg invita quindi il Neoministro della Salute Orazio Schillaci “a tener presente che l’Emergenza Territoriale, è in una grossa parte del territorio Nazionale fatta da medici Convenzionati” e “a non considerare Medici dell’Emergenza solo i Medici Ospedalieri, promettendo impegni solo per questi ultimi nella loro rivalutazione contrattuale”.

“Non dimentichi i Medici Convenzionati, che chiedono da tempo un adeguamento della loro retribuzione rapportandola almeno a quella riconosciuta ai Medici delle USCA – prosegue Marino – durante questi 2 anni terribili della Pandemia noi del Soccorso Territoriale assistevamo per ore i pazienti affetti da Covid in attesa di essere presi incarico dai PS, sia abbiamo continuato a gestire tutta l’altra emergenza extra ospedaliera. Non è possibile vedere ancora una volta calpestata la nostra dignità professionale. Per questo rivolgiamo questo accorato appello al Ministro Schillaci, oltretutto un Collega, a ridare dignità professionale a tutto il personale, che molto spesso opera in situazioni di estrema gravità”.

È chiaro, aggiunge Marino “che bisogna rivedere l’iter formativo dei Medici Convenzionati, adattarlo a quelle che sono le esigenze attuali, e soprattutto incentivare i Medici Convenzionati dell’emergenza rivedendo i compensi orari e rapportarli almeno a quelli che percepivano i colleghi delle USCA, perché noi del territorio nonostante non abbiamo mai indietreggiato nel trattamento dei Pazienti affetti da Covid, trattando contemporaneamente anche tutti i pazienti non Covid in pericolo di vita che richiedevano un intervento del Sistema di Emergenza Territoriale, siano stati esclusi dai ristori riconosciuti ai Medici dell’Emergenza Ospedaliera.

Con una carenza di circa 4000 medici nei Pronto Soccorso, e di circa 3mila medici sul Territorio per far fronte con la sola scuola di specializzazione in Medicina d’Emergenza Urgenza (MEU) occorrerebbe ben più di un decennio se pensiamo che l’anno scorso sono stati coperti meno del 40% dei posti disponibili (circa 400 su 1200) e quest’anno c’è una richiesta del 50% dei posti disponibili (441 su 886). Se la Regione Lazio e la Regione Lombardia riaprono ai corsi di abilitazione in Emergenza dei Medici di Medicina Generale un motivo ci sarà.

Snellezza nel reclutamento, possibilità di iter procedurale di arruolamento più veloce, per dirne solo alcune delle ragioni. È necessario - conlcude - formare e reclutare Medici Convenzionati per l’Emergenza Urgenza per dare una risposta immediata alla necessità di intervenire precocemente nelle situazioni di più grave pericolo di vita e di conservazione della salute portando interventi qualificati in prossimità dei cittadini. Permettere ai Medici Convenzionati dell’Emergenza Territoriale di completare la formazione Universitaria o del Corso di Formazione in Medicina Generale utilizzando la modalità della Formazione Lavoro, avendo professionisti che sono già nel mondo del lavoro e dare loro la possibilità di ulteriori sbocchi di carriera, perché è impensabile fare per tutta la vita lavorativa un lavoro con alto Burnout come quello dell’Emergenza”.



07 novembre 2022
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