Un osservatorio per la riduzione del carico burocratico delle professioni sanitarie, sia in ambito della dirigenza sanitaria sia nell’ambito della medicina convenzionata. Estensione la certificazione di genere prevista dalla Missione 5 del Pnrr anche al mondo dei medici. Deroghe al tetto di spesa per il personale sanitario e istituzione in tutta Italia dei servizi di medicina scolastica
Queste alcune delle richieste presentate al Ministro della Salute, Orazio Schillaci dalla delegazione dello Smi composta da Pina Onotri, Segretario generale e dai due Vice Segretari nazionali Fabiola Fini e Liliana Lora durante un incontro a Lungotevere Ripa.
“Occorrono iniziative urgenti per migliorare le condizioni di lavoro dei medici ormai divenute assolutamente insostenibili – spiega Onotri – in questo senso riteniamo molto utile promuovere un osservatorio nazionale per la riduzione del carico burocratico delle professioni sanitarie. Bisogna ridurre i compiti burocratici che sono cresciuti in maniera inversamente esponenziale con la riduzione delle risorse ed i tagli di posti letto, di strutture e personale”.
Per quanto riguarda la necessità di estendere la certificazione di genere prevista dalla Missione 5 del Pnrr anche al mondo dei medici, tenuto conto della crescente femminilizzazione della professione medica, lo Smi ritiene “non più rinviabili provvedimenti legislativi che conciliano i tempi di lavoro delle donne medico con quelli di vita, a partire dalle tutele in materia di gravidanza e maternità, per la fruizione dei permessi per malattia”.
“Abbiamo posto, inoltre, il tema di una parità nelle retribuzioni per le donne medico – prosegue Onotri – si tratta, in definitiva, di estendere le tutele già previste per i medici dipendenti del Ssn ai medici della medicina convenzionata, uniformando, in questo modo, le aree contrattuali con attenzione particolare ai medici dell’emergenza urgenza/118, attualmente confinati, insieme ai medici dei servizi, in un limbo contrattuale”.
Davanti alla carenza drammatica in tutta Italia di medici di famiglia, di quelli del Ps dei dipartimenti di Emergenza-Urgenza e delle specializzazioni a più intensità di lavoro lo Smi ha poi sottolineato la necessità di adottare provvedimenti che assicurino al Ssn le risorse umane necessarie: “Bisogna permettere alle Regioni di derogare al tetto di spesa per il personale sanitario e medico superando l’odioso principio del blocco della spesa. Allo stesso tempo occorre rendere attrattivo il lavoro dei medici con misure a sostegno delle retribuzioni come una detassazione delle voci legate al salario accessorio. Alla crisi di vocazione per la professione medica occorre rispondere con riforme strutturali a partire dalla risoluzione dell’imbuto formativo e l’istituzione del corso universitario di specializzazione di medicina generale”.
Ultimi temi sul tavolo il rilancio di “una seria politica di prevenzione sanitaria e istituire in tutta Italia i servizi di medicina scolastica che rappresentano degli straordinari presidi sanitari”.
Infine, è stata chiesta al Ministro Schillaci una circolare chiarificatrice per le regioni sulle immissioni in graduatoria degli odontoiatri in quanto l’odontoiatria è già una specializzazione e non vi possono esseri ostacoli di sorta per l’esercizio della professione.