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Chirurghi. “I giovani non scelgono più di fare il chirurgo. Perse quest’anno circa 200 borse di studio”. L’allarme dell’Acoi


A lanciarlo il presidente 41esimo Congresso Nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani Marini nel corso dei lavori congressuali che l’denuncia la fuga dei cervelli all’estero, molti dei quali sono giovani chirurghi,  Da risolvere anche il nodo del contenzioso medico legale.

11 SET -

“Negli ultimi anni circa 10mila specialisti hanno lasciato il nostro Ssn, in particolar modo quelli pubblici, per andare all’estero. E una percentuale importante ha riguardato i chirurghi. Si tratta di dati davvero preoccupanti. A questa perdita importantissima e gravissima, che non possiamo permetterci per sostenere la nostra sanità pubblica, si somma un altro fattore: i giovani non scelgono più di fare il chirurgo. Quest’anno circa 200 borse di studio sono andate perse”.

A lanciare l’allarme Pierluigi Marini, presidente del 41esimo Congresso Nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi) in corso a Roma.

“Noi – ha aggiunto – abbiamo il compito di riportare serenità nel mondo della chirurgia, dare certezze ai giovani, stare loro vicino ma soprattutto dobbiamo dare loro la possibilità di recepire quelle fondamenta che servono a fare il chirurgo, perché non si può dire a uno specializzando del quarto anno che può entrare in ospedale se non è formato”.

Per fare il chirurgo, ha poi sottolineato “bisogna operare, c’è una Legge che regola il corso di specializzazione in chirurgia. Basterebbe rispettare la Legge, i parametri e i numeri di interventi previsti e abbattere il contenzioso medico-legale e noi torneremmo ad avere tanti bravi specialisti nei nostri ospedali. Altrimenti è un alert rosso che rischierà di portare al blocco delle attività nei nostri ospedali. È facile parlare con i diktat dell’abbattimento delle liste d’attesa: per riuscirci servono buoni specialisti, spazi di lavoro, tanta buona tecnologia e oggi faccio fatica a vedere queste cose”.

Uno dei nodi è poi quello del contenzioso medico legale. “È da molto tempo - ha sottolineato il presidente Acoi, Marco Scatizzi - che stiamo parlando di un problema enorme, sia per noi chirurghi maturi ma soprattutto per quelli giovani: mi riferisco al contenzioso medico-legale, alle aggressioni spesso sostanzialmente proditorie e assolutamente immotivate che subiamo. Ma questo è un problema enorme, perché genera costi con la medicina difensiva e un calo assoluto delle vocazioni a fare un mestiere impegnativo come il nostro”.

“L’onorevole Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, anche altri esponenti di questo governo, che abbiamo contattato e con i quali abbiamo parlato - ha proseguito Scatizzi - sono sensibili ad avviare un progetto di legge che sia all’insegna della protezione contro quegli attacchi che sono totalmente immotivati. Senza ledere i diritti leciti a risarcimenti da parte dei pazienti qualora siano ragionevoli. Secondo me - ha concluso il presidente Acoi - è stata questa la cosa più importante che il governo si è preso come impegno con tutti i chirurghi e prevalentemente con Acoi”.



11 settembre 2023
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