“Negli ultimi anni circa 10mila specialisti hanno lasciato il nostro Ssn, in particolar modo quelli pubblici, per andare all’estero. E una percentuale importante ha riguardato i chirurghi. Si tratta di dati davvero preoccupanti. A questa perdita importantissima e gravissima, che non possiamo permetterci per sostenere la nostra sanità pubblica, si somma un altro fattore: i giovani non scelgono più di fare il chirurgo. Quest’anno circa 200 borse di studio sono andate perse”.
A lanciare l’allarme Pierluigi Marini, presidente del 41esimo Congresso Nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi) in corso a Roma.
“Noi – ha aggiunto – abbiamo il compito di riportare serenità nel mondo della chirurgia, dare certezze ai giovani, stare loro vicino ma soprattutto dobbiamo dare loro la possibilità di recepire quelle fondamenta che servono a fare il chirurgo, perché non si può dire a uno specializzando del quarto anno che può entrare in ospedale se non è formato”.
Per fare il chirurgo, ha poi sottolineato “bisogna operare, c’è una Legge che regola il corso di specializzazione in chirurgia. Basterebbe rispettare la Legge, i parametri e i numeri di interventi previsti e abbattere il contenzioso medico-legale e noi torneremmo ad avere tanti bravi specialisti nei nostri ospedali. Altrimenti è un alert rosso che rischierà di portare al blocco delle attività nei nostri ospedali. È facile parlare con i diktat dell’abbattimento delle liste d’attesa: per riuscirci servono buoni specialisti, spazi di lavoro, tanta buona tecnologia e oggi faccio fatica a vedere queste cose”.
Uno dei nodi è poi quello del contenzioso medico legale. “È da molto tempo - ha sottolineato il presidente Acoi, Marco Scatizzi - che stiamo parlando di un problema enorme, sia per noi chirurghi maturi ma soprattutto per quelli giovani: mi riferisco al contenzioso medico-legale, alle aggressioni spesso sostanzialmente proditorie e assolutamente immotivate che subiamo. Ma questo è un problema enorme, perché genera costi con la medicina difensiva e un calo assoluto delle vocazioni a fare un mestiere impegnativo come il nostro”.
“L’onorevole Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, anche altri esponenti di questo governo, che abbiamo contattato e con i quali abbiamo parlato - ha proseguito Scatizzi - sono sensibili ad avviare un progetto di legge che sia all’insegna della protezione contro quegli attacchi che sono totalmente immotivati. Senza ledere i diritti leciti a risarcimenti da parte dei pazienti qualora siano ragionevoli. Secondo me - ha concluso il presidente Acoi - è stata questa la cosa più importante che il governo si è preso come impegno con tutti i chirurghi e prevalentemente con Acoi”.