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Aggressioni al personale. Ganga (Cisl-Cisl Medici): “Inasprire le pene non basta. Ecco le nostre proposte”


Cisl e la Cisl Medici propongono “la previsione, nei piani sulla sicurezza aziendali, di una specifica valutazione del rischio aggressione, l’obbligatorietà della segnalazione alla Procura da parte dell’Azienda sanitaria, la costituzione di parte civile nei processi a carico degli aggressori delle Aziende, la previsione del danno all’immagine per l’Azienda e del danno esistenziale per il sanitario e per i casi più gravi o reiterati, benefici similari a quelli stabiliti per le donne vittime di violenza”.

09 SET - “La recente aggressione che ha coinvolto i medici del policlinico di Foggia conferma quanto la Cisl sostiene da tempo, ossia che esiste nel Paese un importante e delicato problema di salute pubblica nazionale”. E’ quanto dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga, nonché Reggente della Cisl Medici nazionale.

In particolare, per Ganga, “è triste constare che la stessa Organizzazione Mondiale della sanità accanto ai rischi tradizionali per la salute del lavoratore e ai rischi psicosociali emergenti legati all’organizzazione del lavoro abbia dovuto associare il tema della violenza sul posto di lavoro. Le statistiche dell’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie, al quale partecipa anche la CISL medici, segnala nel 2023 ben 18.000 operatori vittime di atti di aggressione di cui il 26% di tipo fisico, aggressione medici fra i quali le donne rappresentano il 64% del personale coinvolto”.

In occasione del confronto parlamentale sul DLgs 31/2024 che ha modificato il Codice Penale, spiega Ganga, “la Cisl ha espresso la propria posizione favorevole in ordine all’inasprimento delle pene a carico degli aggressori. Purtroppo, l’aumento della recrudescenza della violenza a carico di medici e di altri operatori sanitari attesta che, evidentemente, quanto previsto non basta ancora”.

Per la Cisl e la Cisl Medici, “alla luce della situazione determinatasi servono nuove e più cogenti azioni da intraprendere che dovranno trovare spazio nelle prossime misure da adottare a tutela dei sanitari come la previsione, nei piani sulla sicurezza aziendali, di una specifica valutazione del rischio aggressione, l’obbligatorietà della segnalazione alla Procura da parte dell’Azienda sanitaria, la costituzione di parte civile nei processi a carico degli aggressori delle Aziende, la previsione del danno all’immagine per l’Azienda e del danno esistenziale per il sanitario e per i casi più gravi o reiterati, benefici similari a quelli stabiliti per le donne vittime di violenza. Sono specifiche proposte che la Cisl e la Cisl Medici faranno alle Istituzioni competenti nei prossimi giorni ribadendo la necessità di una maggiore presa di coscienza di un fenomeno che ha ormai raggiunto nel Paese limiti non più sostenibili”, conclude Ganga.

09 settembre 2024
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