Aggressioni al personale. Onotri (Smi) chiede un incontro a Schillaci e Piantedosi “per individuare interventi urgenti”
La sicurezza di chi esercita la professione medica e sanitaria, per il segretario generale dello Smi, “è diventata una questione nazionale, drammaticamente attuale e rappresentativa di una grave regressione sociale e culturale del nostro Paese”. Per questo, oltre alle misure di sicurezza, “siamo convinti che bisogna impegnarsi nella società per ristabilire un nuovo patto di rispetto reciproco tra pazienti, personale e istituzioni”. LA LETTERA AI MINISTRI
10 SET - Lo Smi ha scritto al ministro della Salute, Orazio Schillaci, e al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per chiedere “un incontro utile ad individuare interventi urgenti per la sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni”. Ad annunciarlo, in una nota,
Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI rende pubblica la lettera inviata.
Per Onotri “la sicurezza di chi esercita la professione medica e sanitaria è diventata una questione nazionale, drammaticamente attuale e rappresentativa di una grave regressione sociale e culturale del nostro Paese. In questi ultimi giorni, infatti, abbiamo assistito a una sequela infinita di aggressioni a medici e a sanitari. Le violenze sono partite da Maruggio, vicino Taranto, ai danni di una donna medico di un presidio di Continuità Assistenziale, proseguite a Bari contro un sanitario del 118, a Napoli al Cardarelli con l’aggressione di una giovane dottoressa del Pronto Soccorso, fino ai diversi episodi di Foggia, dove si sono verificate varie aggressioni nei confronti del personale sanitario”.
Le soluzioni quali la repressione, le denunce e le pene maggiorate, le telecamere, per il segretario generale dello Smi “sicuramente potrebbero servire per questo fenomeno, ma resta il dubbio che non siano del tutto risolutive per arginare il malcontento, l’insoddisfazione, la domanda di salute, reale o presunta che sia, di chi arriva nei nostri ospedali e negli studi medici”. Ma per Onotri “bisogna impegnarsi nella società per ristabilire un nuovo patto di rispetto reciproco tra utenza/pazienti, personale medico – sanitario e istituzioni. Per questo occorre una rinnovata capacità di programmazione per la gestione della tempistica di accesso e presa in carico dei pazienti”.
“Per realizzare queste condizioni – prosegue Onotri - riteniamo indispensabile un forte rilancio della medicina del territorio, garantendone la capillarità su tutto il territorio nazionale, nonché implementando gli organici dei medici ospedalieri anche assicurando stipendi in media con quelli degli altri paesi europei. Siano riconosciuti, inoltre, anche ai medici convenzionati con il SSN i benefeci dei risarcimenti INAIL in caso di aggressioni. La questione “sicurezza sui luoghi di lavoro”, inoltre, deve diventare uno dei parametri che concorrono al raggiungimento degli obbiettivi dei Direttori Generali di ASL e degli Ospedali”.
Onotri auspica quindi che i Ministri si facciano promotori di una convocazione urgente con i rappresentanti delle Regioni e con i sindacati dei medici “per assumere e concordare ulteriori iniziative urgenti per contrastare il fenomeno della violenza contro i sanitari.
“Lo Stato deve difendere, una volta e per tutte questi professionisti perché rappresentano un bene comune, per la tutela della salute di persone in cerca di aiuto e di cure” conclude Onotri
10 settembre 2024
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