"È in corso un’escalation inarrestabile di violenze contro il personale sanitario, specialmente in corsia e nei pronto soccorso; forte, e tra tutti i professionisti sanitari emerge la richiesta di azioni concrete e di mettere, finalmente, fine a queste barbarie. Come Presidente Fnofi voglio esprimere la mia vicinanza ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario, tra cui serpeggia, oltre alla paura e al dolore fisico, anche la profonda frustrazione per essere oggetto di violenza proprio durante l’altissimo compito di salvaguardia della salute pubblica".
Così Piero Ferrante, Presidente della Federazione Nazionale Ordine Fisioterapisti.
"Tre aggressioni in pochi giorni, come abbiamo visto, in particolare agli ospedali Riuniti di Foggia, con i medici e gli infermieri addirittura asserragliati in una piccola stanza dell’ospedale, con il mobilio a fare da barriera sulla porta, a protezione contro un manipolo di parenti che, pur disperati per la perdita di una persona cara, non avevano trovato altro modo per sfogare la loro disperazione, che aggredire coloro che, invece, con ogni energia, avevano lottato per impedire la tragedia. Sappiamo com’è andata: un chirurgo è stato preso a pugni sul viso, riportando ferite e contusioni, un altro medico è stato spintonato a terra e un’altra professionista avrebbe addirittura riportato la frattura della mano".
“In questi giorni, come Presidente di Fnofi – prosegue Piero Ferrante, Presidente Fnofi – ho riflettuto su quello che sta accadendo, in relazione ai dati dell’Osservatorio sulle violenze al Personale Sanitario del Ministero della Salute che, per il 2023, annovera 16mila aggressioni: un terzo fisiche e, nel 70% dei casi, contro donne. La mia vicinanza, di fronte alle aggressioni ai colleghi però non basta, non può bastare: come ha più volte affermato il ministro della Salute Prof. Orazio Schillaci, dopo aver già inasprito le pene, bisogna intervenire direttamente sui cittadini. I colleghi degli altri Ordini e Federazioni, quali medici e infermieri, così come la Fiaso, Federazione dei Medici ospedalieri, stanno chiedendo di valutare misure anche, magari, ‘estreme’ o ‘eclatanti’ ma, finalmente, efficaci".
"Credo sia arrivato il tempo – sottolinea Ferrante, Presidente Fnofi – restando sempre solidale e fermo accanto ai miei colleghi che più rischiano la propria incolumità fisica, di lavorare nuovamente ad un piano di sensibilizzazione e prevenzione, anche con un’educazione culturale, strutturata, efficace, capillare nei confronti dei cittadini. Esistono, senza dubbio, persone che fanno dell’aggressività la loro unica modalità comunicativa contro le quali ogni misura di prevenzione e di azione conseguente rischia di contare poco o nulla, ma ci sono tanti cittadini esasperati, ben consci che i colleghi professionisti sanitari si dedicano a loro anima e corpo e che comprendono quale sia lo sforzo immane (ed in quali condizioni, non nascondiamocelo) profuso nello svolgere il lavoro di protezione della salute pubblica. Proprio partendo da loro, bisogna ricostruire. Occorre rafforzare il messaggio che tutti noi, che abbiano deciso di servire, a tutti i livelli, il Ssn, esistiamo professionalmente solo per loro, per garantire il diritto alla Salute, quale diritto fondamentale sancito dalla Carta Costituzionale.
Viviamo tempi decisamente complessi, la pressione sociale, dovuta anche a fattori esogeni come le difficoltà economiche, rendono più facili comportamenti non rispettosi o, addirittura, come sempre più spesso stiamo constatando, veri e propri reati, ma come ho sempre detto e ribadito anche in questi giorni in cui abbiamo celebrato la Giornata Mondiale della Fisioterapia, il professionista sanitario e il cittadino sono e dovranno essere sempre più in una connessione intima, rappresentando un legame strettissimo, perché le ‘persone’ vengono sempre prima di ogni cosa".