Il 5 settembre si sono tenuti i test di ammissione agli atenei per le professioni sanitarie, tra queste quella del fisioterapista. Nello stesso giorno, è partita la campagna di comunicazione e awareness ‘Il Movimento che non si ferma’ per sensibilizzare i cittadini sull’importanza degli interventi riabilitativi e per spiegare come la Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti (Fnofi) intenda garantire l’accessibilità alle cure per tutti.
I numeri ci indicano che c’è una tendenza in crescita nel numero di posti nelle facoltà universitarie di fisioterapia e che, nel 2023, ci sono state oltre 18.000 domande. Un dato da leggere nell’evoluzione della professione, anche nel contesto della costituzione della Federazione dei 38 Ordini territoriali, e soprattutto nel valore che questa professione ha guadagnato nel tempo, da parte dei ragazzi che si iscrivono e anche per i fisioterapisti già iscritti agli Albi dei diversi Ordini territoriali, circa 72mila attualmente. Tali Professionisti, che non operano solo nel privato - rileva la Fnofi - ma anche all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, per rispondere sempre meglio ed in modo sempre più efficace ed efficiente alle mutate richieste di salute, in virtù dell’ altrettanto mutato panorama anagrafico ed epidemiologico del nostro Paese, dovranno necessariamente essere valorizzati nell’ambito della riforma dell’assistenza territoriale.
Pure a fronte del calo generale dell’attrattività delle professioni sanitarie, la figura del fisioterapista suscita una importante attrattività. Nell’area della riabilitazione, quello in fisioterapia resta il corso di laurea con più iscritti, dimostrando ancora una volta che si tratta di una professione che guarda al futuro. Tanto che possiamo registrare come il fabbisogno formativo sia passato da 1928 unità nell’anno accademico 2020-2021 a 2912 in questo anno 2024-25 accademico (secondo i dati del MUR): più 984 unità in assoluto, quasi il 50% in più. Anche nelle università l’offerta formativa è cresciuta, passando da 2100 posti a bando nel 2020-21 a 2947 per il prossimo anno accademico, cioè circa il 40% in più. I fisioterapisti, diversamente da altre professioni sanitarie, stanno aumentando in numero e per distribuzione territoriale e, senza alcun dubbio, sono sempre più consapevoli che i bisogni della popolazione, a livello demografico, stanno cambiando e necessitano di risposte appropriate e professionali.