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Quanto vale la vostra salute?

di Silvia De Tomaso

Finalmente è stata resa nota la distribuzione delle borse di specializzazione. Aumentano borse in Medicina d’Emergenza Urgenza: 144 borse in più nonostante ogni anno molte di queste non risultano assegnate. Si sta andando incontro a questa carenza non perché mancano borse di emergenza urgenza ma perché è una branca specialistica fortemente non attrattiva, a tratti pericolosa, ampiamente sottovalutata. Bisogna rendere più attrattiva questa specialità

17 SET - Finalmente, non senza tribolazioni, è stata resa nota la distribuzione delle borse di specializzazione. Il provvedimento integrativo, per intenderci. Per un attimo tralasciamo il mezzo con cui è stato divulgato: tramite una delle principali associazioni di categoria, che per quanto sia un veicolo legittimo di informazione non è esattamente quello designato alla divulgazione di questo tipo di documenti.

Concentriamoci piuttosto sul modo in cui queste borse sono state distribuite. Il dato che salta subito all’occhio è l’aumento delle borse in Medicina d’Emergenza Urgenza (MEU, ndr): 144 borse in più rispetto allo scorso anno. Un dato che lascia perplessi, considerato che ogni anno, dal 2021 a questa parte, molte borse MEU non risultano assegnate.

La stessa considerazione può essere fatta per le altre specialità in cui si osserva un aumento di borse erogate, che, guarda caso, sono le stesse specialità considerate “meno ambite” rispetto alle più gettonate chirurgia plastica o malattie dell’apparato cardiovascolare (che quest’anno hanno subito una seppur minima riduzione del numero di posti).

Questo porta gli addetti ai lavori a credere che qui si stia un po’ perdendo di vista il problema. Si sta andando incontro a carenza di MEU non perché mancano borse MEU (il che giustificherebbe razionalmente un aumento di erogazione in questo settore) ma perché è una branca specialistica fortemente non attrattiva, a tratti pericolosa, ampiamente sottovalutata.

Non attrattiva: turni di lavoro massacranti per uno stipendio che non corrisponde neanche lontanamente al livello di studio e impegno necessari per poter gestire il paziente critico che arriva in PS.

Pericolosa: basti osservare le storie riportate dalle pagine di cronaca, sempre più spesso, negli ultimi mesi.

Ampiamente sottovalutata: dal paziente, che si arroga il diritto di picchiare un medico perché non ha eseguito una TC total body per un dito rotto, e dallo stato, che non riconosce questa professione come lavoro usurante.

La proposta delle principali associazioni di categoria è sempre la stessa: rendere questa specialità (come anche le altre poco ambite) più attrattiva agli occhi dei concorsisti. E come? Intanto introducendo lo status di lavoro usurante.

Successivamente (ma solo concettualmente) valutando un aumento dello stipendio differenziale in base alla tipologia di lavoro svolto, al grado di responsabilità dell’atto medico eseguito e ai rischi medico legali.

Consapevoli del fatto che già i medici sono visti come una categoria ricchissima e che altro non fa che pensare al proprio guadagno, poniamo al lettore una domanda: quanto vale, per voi, la vostra salute e la persona che si forma per garantirvela?

Dott.ssa Silvia De Tomaso
Rappresentante dei Medici in Formazione Specialistica in seno al CNSU e Vicepresidente dei Giovani Medici per l’Italia;
e tutto il Direttivo dell’Associazione

17 settembre 2024
© Riproduzione riservata

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