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Aggressioni in sanità. Anaao Assomed: “Far rispettare le leggi e investire su personale e riorganizzazione del Ssn” 


“Abbiamo chiesto che vengano applicate, prevedendo rigorosi controlli, le misure contenute nella legge 81 del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in capo ai datori di lavoro, è inaccettabile che 50 persone possano scorrazzare liberamente in reparti peraltro delicati anche per ragioni sanitarie” ha spiegato il segretario nazionale Di Silverio

19 SET -

“Far rispettare le leggi esistenti e investire sul personale e sulla riorganizzazione del Ssn”.
Queste le prioritarie richieste avanzate dal Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed, Pierino Di Silverio nell’incontro di oggi al Ministero della salute che ha coinvolto tutte le rappresentanze sindacali dei medici dipendenti e convenzionati, degli infermieri e delle confederazioni di categoria

“In particolare – ha spiegato Di Silverio – abbiamo chiesto che vengano applicate, prevedendo rigorosi controlli, le misure contenute nella legge 81 del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in capo ai datori di lavoro perché è inaccettabile che 50 persone possano scorrazzare liberamente in reparti peraltro delicati anche per ragioni sanitarie”.

“Inoltre – ha proseguito Di Silverio – deve essere trasformata in legge la raccomandazione 8 del 2007 per prevenire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari attraverso l’implementazione di misure che consentano l’eliminazione o riduzione delle condizioni di rischio. Le misure deterrenti, infatti, seppur utili nell’immediato per tamponare il fenomeno riducendo anche la pressione psicologica e il senso di abbandono da parte dei camici bianchi, non risolvono alla radice il problema. Occorre a nostro avviso, agire legislativamente per mettere di nuovo al centro delle cure il paziente e il professionista, investendo sulla medicina del territorio e sul personale. E la prossima legge finanziaria sarà un banco di prova importante”.

“Occorre, infine, un’azione culturale e sociale perché le aggressioni sono il sintomo, nelle diverse forme, di una mancata fiducia del cittadino verso le istituzioni, verso la sanità pubblica, verso i professionisti. Restituire dignità sociale al medico e al dirigente sanitario – ha concluso Di Silverio - vuol dire ridare dignità al Ssn”.



19 settembre 2024
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