Ccnl Comparto. Fials: “Servono elementi per invertire l’ondata di frustrazione e demotivazione di operatori e professionisti”
Il punto del segretario generale del sindacato, Giuseppe Carbone, in vista della ripresa degli incontri all’Aran il 26 settembre: “Le professioni sanitarie e gli operatori del comparto possono essere o divenire un soggetto politico in grado di orientare il sistema salute e le logiche decisionali e organizzative. Per questo il percorso di contrattazione e definizione del CCNL del comparto sanità può essere un terreno importante su cui riflettere ed agire con uno sguardo al futuro”.
20 SET - Appuntamento all’Aran del 26 settembre per la ripresa delle trattative per il rinnovo del Ccnl del personale del Comparto Sanità per il triennio del 2022-2024. La Fials arriva all’incontro con le idee chiare: “Prima della pausa estiva a tenere campo sono stati gli argomenti a maggiore valenza giuridico normativa su cui Fials si è molto spesa per cercare di favorire la strutturazione di un sistema orientato ad una maggiore conciliazione dei tempi di vita/lavoro attraverso soluzioni innovative che, integrandosi con gli strumenti di age management possano soddisfare il family management. Con il 26 settembre si inizierà ad entrare nel vivo dell’articolato inerente l’Ordinamento professionale. Su questo argomento sarà necessario proporre elementi orientati ad invertire l’ondata di frustrazione e demotivazione che sta investendo la Sanità pubblica e i suoi operatori e professionisti”, spiega in una nota il segretario generale del sindacato,
Giuseppe Carbone. Per Carbone, infatti, “se c’è clamore mediatico a seguito dei reiterati episodi di violenza o sugli abbandoni del SSN o l’allarme per la scarsa attrattività di alcune professioni sanitarie, in primis quella infermieristica”, tuttavia “non c’è chiaro e fattivo l’impegno e le azioni per superare tali criticità”.
“Le professioni sanitarie, in particolare – spiega il segretario generale della Fials -, sono disamorate per quanto offerto dalla attuale e antiquata organizzazione del lavoro, dal blocco verso una ridefinizione delle competenze, dalla scarsa visibilità sociale e dal minimo riscontro economico. E a tal proposito è necessario trovare modalità attraverso le quali tutti i professionisti trovino soddisfazione e stimolo grazie ad un solido riconoscimento della esperienza/competenza da loro maturata attraverso anni di positivo esercizio professionale. In questa logica riteniamo che i riscontri economici e i riconoscimenti professionali debbano essere più ampi e non solo orientati a coloro che acquisiscono, seppur meritoriamente, un incarico visto che costoro rappresentano una parte minima di ogni compagine professionale. È su questa gap è necessario agire”.
La Fials ricorda come dal 19esimo Rapporto CREA Sanità emerga che al 2023 l’Italia soffra una carenza di 54 mila medici e 60 mila infermieri. “Queste cifre che di anno in anno oscillano, ma non migliorano mai sensibilmente, ci dicono che la carenza finisce per diventare l’ennesima “critica cronicità” del Sistema salute. Questa carenza di professionisti a tutti i livelli produce una situazione logorante che costringe spesso chi lavora a ricoprire incarichi e mansioni ben lontane dalle proprie oltre a rendere strutturali eccessivi carichi di lavoro che a loro volta costituiscono demotivazione fuga”, evidenzia Carbone.
Per il leader della Fials, “le professioni sanitarie e gli operatori del comparto possono essere o divenire un soggetto politico in grado di orientare il sistema salute e le logiche decisionali e organizzative. Per questo il percorso di contrattazione e definizione del CCNL del comparto sanità può essere un terreno importante su cui riflettere ed agire con uno sguardo al futuro”.
Tra i diversi contenuti contrattuali, per Carbone il “Sistema degli incarichi” racchiude particolarmente il substrato su cui concentrare attenzione e propositività innovativa. “Tale sistema deve, quindi, accompagnare, stimolare e stimolare i professionisti della salute, i funzionari e la stessa organizzazione del lavoro, evitando di costruire gabbie rigide, laddove professionisti ed operatori si percepiscono confinati e irrigiditi nella propria crescita ed evoluzione professionale. Ed è perciò che riteniamo che quanto attualmente definito nel sistema degli incarichi vada innovato ricercando soluzioni non tampone ma di sistema. È con questo spirito che ci impegneremo affinchè venga inviato un segnale chiaro ed inequivocabile al Sistema, ai decisori ed ai professionisti e operatori tutti”, conclude il segretario generale della Fials.
20 settembre 2024
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