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Aborto. Laiga: “Ginecologi non obiettori impegnati per la prevenzione, evitare parole violente” 


“Ginecologi e ginecologhe che applicano la legge sulle Ivg, applicano di fatto un dispositivo salvavita per il quale le donne hanno lottato” sottolinea Libera Associazione Italiana Ginecologi per l’Applicazione legge 194, ricordando che in Italia le Ivg e le relative complicanze sono diminuite grazie all’abnegazione del personale che applica la legge. “L’aborto senza le adeguate condizioni di sicurezza è una delle principali cause di mortalità“

01 OTT -

“In un momento di violenza sul personale sanitario causata da un Ssn depauperato di risorse, di cui gli operatori sono vittime, in un sistema che non funziona e sono l’interfaccia con un pubblico che sfoga su di loro le proprie insoddisfazioni, la parola ‘sicari’ usata verso i ginecologi e le ginecologhe che non obiettano, risulta essa stessa violenza”.

Così Silvana Agatone, componente del Comitato Scientifico di Laiga, Libera Associazione Italiana Ginecologi per l’Applicazione legge 194, commenta le parole del Papa.

“Coloro che applicano la legge 194 che riguarda l’interruzione volontaria di gravidanza in Italia, ovvero quei ginecologi e quelle ginecologhe che accolgono le istanze delle donne e di tutte le persone a 360 gradi, applicano di fatto un dispositivo salvavita per il quale le donne hanno lottato, legge confermata da un referendum popolare” rimarca Agatone.

Già nel 2012 la più prestigiosa rivista scientifica The Lancet ha pubblicato uno studio basato su 13 anni di ricerche, dal 1995 al 2008, sull’aborto clandestino nel mondo, riscontrando che l’aborto senza le adeguate condizioni di sicurezza è una delle principali cause di mortalità. Nel 2008, in tutto il pianeta 47mila donne sono morte per aborti insicuri e 8 milioni e mezzo di loro hanno avuto gravi conseguenze sulla propria salute. Ovvero, una donna ogni sette muore perché l’interruzione della gravidanza non è stata condotta da personale medico preparato e in condizioni igieniche adeguate. “È tutto ciò che avviene nei Paesi dove l’aborto è illegale” commenta Agatone.

In Italia si registra una continua riduzione degli aborti e relative complicanze a seguito della legge 194 e della sua applicazione, come dimostra l’ultima relazione del Ministro della Salute al Parlamento ‘Sulla attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza.

Nel 2020, ricorda la Laiga, sono state notificate 66.413 Interruzioni Volontarie di Gravidanza (Ivg), confermando il continuo andamento in diminuzione (-9,3% rispetto al 2019) registrato a partire dal 1983.


“Tutto ciò è stato possibile attraverso l’abnegazione del personale sanitario che applica la legge per la salute collettiva, non solo con l’interruzione di gravidanza, ma anche con la promozione efficace della contraccezione – conclude Agatone -. ‘Condannare, stigmatizzare e criminalizzare l’aborto sono strategie crudeli e fallimentari’ scrisse all’epoca Richard Horton, direttore di The Lancet. Una affermazione valida ancora oggi”.



01 ottobre 2024
© Riproduzione riservata

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