Payback dispositivi, a fine febbraio le prime sentenze del Tar. PMI Sanità: “Test cruciale per la magistratura italiana”
Per Gennaro Broya de Lucia, presidente di Conflavoro PMI Sanità, auspica “l’annullamento dei provvedimenti regionali che possa condurre ad una completa revisione di questo meccanismo alla luce delle chiare indicazioni, espresse dalla Corte Costituzionale, circa l’esistenza di criticità strutturali dell’istituto”. Ma Conflavoro PMI Sanit si aspetta anche che “il Governo intervenga per cancellare questo errore normativo”.
14 NOV - “Le prime sentenze del TAR sul payback dei dispositivi medici, attese a partire dal 25 febbraio 2025, rappresentano un banco di prova della qualità e dell’indipendenza della magistratura italiana”, dichiara
Gennaro Broya de Lucia, Presidente di Conflavoro PMI Sanità.
“Auspichiamo – spiega Broya de Lucia - l’annullamento dei provvedimenti regionali che possa condurre ad una completa revisione di questo meccanismo alla luce delle chiare indicazioni, espresse dalla Corte Costituzionale, circa l’esistenza di criticità strutturali dell’istituto. Queste criticità richiamano i numerosi casi in cui il prelievo supera persino tutti i ricavi aziendali, in palese contrasto con i principi del nostro ordinamento e, direi, civiltà giuridica e con il diritto euro-unitario, oltre che con il buon senso”.
Per Conflavoro PMI Sanità, “il ricorso continuativo a uno strumento straordinario non consente di ritenere il payback dispositivi medici una misura eccezionale, elemento che, seppur con evidenti forzature, avrebbe potuto farlo considerare conforme a costituzione. Per questo, attendiamo che, prima delle udienze al TAR, il Governo intervenga per cancellare questo errore normativo che costituisce una grave minaccia per la sostenibilità del settore, l’occupazione, la salute dei cittadini e la credibilità stessa del Paese”, conclude Broya de Lucia.
14 novembre 2024
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