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Ddl Concorrenza. Costantino (Aris): “Bene le proposte, ora occorre invertire davvero la rotta”


Secondo il giuslavorista, “dall’Esecutivo giungono dunque segnali confortanti che dovranno però trasformarsi in misure concrete. Assicurando che strutture pubbliche e private accreditate tornino a operare con regole uniformi e con risorse idonee a coprire il costo dei fattori della produzione, anche sul piano contrattuale occorrerà cambiare modello e non sarà più possibile utilizzare la contrattazione collettiva del SSN come riferimento anche nel settore privato”

27 NOV -

Importanti le novità per la sanità accreditata contenute nel DDL Concorrenza, all’esame da ieri alla Camera. L’art. 35 della proposta legislativa preannuncia infatti una revisione complessiva della disciplina dell’accreditamento con il SSN. A tal fine intende sospendere, in via temporanea, l’efficacia delle misure introdotte in materia dalla legge 118/2022 (legge Concorrenza del 2022). “Ritengo che si tratti davvero di una buona notizia” - commenta Giovanni Costantino, capodelegazione Aris, auspicando che – “l’iniziativa, richiesta anche da Aris e Aiop nel corso dell’audizione del 10 ottobre scorso, possa finalmente segnare un cambio di passo rispetto a quanto avvenuto negli ultimi decenni”.

Secondo il giuslavorista “l’impostazione del d.lgs. 502/1992, originariamente ispirata alla parificazione e alla concorrenzialità tra strutture pubbliche e strutture private, è stata di fatto più volte contraddetta dalla successiva evoluzione normativa, che ha dato prevalenza ad altre logiche. Nei trent’anni trascorsi dalla Riforma, il tema della concorrenza pubblico-privato è stato gradualmente ridimensionato e in sua vece si è imposto quello della concorrenza tra operatori privati, come è risultato evidente a seguito della legge 118/2022. Dall’Esecutivo giungono dunque segnali confortanti - conclude Costantino – che dovranno però trasformarsi in misure concrete. Se, infatti, non si invertirà la rotta, assicurando che strutture pubbliche e private accreditate tornino a operare con regole uniformi e con risorse idonee a coprire il costo dei fattori della produzione, anche sul piano contrattuale occorrerà cambiare modello e non sarà più possibile utilizzare la contrattazione collettiva del SSN come riferimento anche nel settore privato”.



27 novembre 2024
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