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Riordino professioni sanitarie. “Definire atto medico e rendere attrattivo il lavoro nel Ssn”. L’audizione di Cimo-Fesmed


Il presidente Guido Quici alla Commissione Affari Sociali: "È necessario definire con precisione i confini di ciascuna professione sanitaria affidando in modo esclusivo ai medici il consenso informato, l’anamnesi, la diagnosi e la terapia. L’anarchia delle competenze può mettere a rischio la sicurezza delle cure".

16 GEN - Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed, ieri è stato audito dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie.

Il Presidente ha sottolineato l’imprescindibilità di una definizione chiara di atto medico, che affidi in modo esclusivo ai medici attività quali il consenso informato, l’anamnesi, la diagnosi e la terapia: "Occorre prendere atto come, in un sistema sanitario in profondo cambiamento – si legge nel documento presentato alla Commissione -, sia necessario definire con precisione i confini di ciascuna professione sanitaria. Non è un caso che i percorsi formativi necessari a svolgere una determinata professione sanitaria siano profondamente diversi tra loro. L’anarchia delle competenze può mettere a rischio la sicurezza delle cure".

Analizzando poi le cause della carenza di professionisti, che affondano le radici nella lunga stagione dei tagli in sanità e nell’assenza di una vera politica per il personale sanitario, è stata evidenziata la necessità impellente di rendere nuovamente attrattivo il lavoro negli ospedali pubblici, risolvendo in tempi rapidi alcune delle criticità che risultano alla base del malcontento dei medici ospedalieri e, dunque, della loro fuga dal Ssn. La Federazione Cimo-Fesmed ha dunque richiesto lo sblocco del tetto sulla spesa per il personale sanitario, una seria rivisitazione del fabbisogno di personale, la depenalizzazione dell’atto medico, maggiore sicurezza nei presìdi sanitari, la corretta applicazione dei contratti di lavoro, il miglioramento dei rapporti tra direzioni ospedaliere e dipendenti e della formazione aziendale e una riforma della formazione specialistica che preveda gli ospedali di formazione e l’assunzione diretta degli specializzandi.

16 gennaio 2025
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