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Liste d’attesa. Biancalani (Fimmg Toscana): “In arrivo accordo regionale con Mmg”


24 MAR -

“È un accordo a cui teniamo molto, ci abbiamo lavorato tanto e finalmente siamo riusciti a finalizzarlo. Per la prima volta la Medicina Generale entra nella partita del governo e della riduzione delle liste d’attesa facendo diagnostica di primo livello nei propri ambulatori. Saranno possibili più percorsi di presa in carico del paziente nelle patologie croniche più comuni. Il medico che aderisce all’ambulatorio potrà lavorare per i suoi pazienti o per i pazienti della propria Aft sviluppando ancora di più questo modello e rendendo funzionale il modello in équipe. Ci aspettiamo una buona risposta da parte dei colleghi in modo che questo sia solo un primo passo e che anche gli investimenti, per i quali ringrazio la regione per fiducia concessaci, possano in futuro aumentare”.

Così Niccolò Biancalani segretario regionale Fimmg Toscana annuncia la sottoscrizione di un accordo tre le rappresentanze sindacali dei medici di famiglia e l’assessorato alla Salute: “Se tutto fila liscio a giugno la novità potrebbe essere operativa, almeno in qualche zona della regione”.

Il presidente Eugenio Giani aveva già annunciato la novità in una conferenza stampa del gennaio 2023 parlando di “proficua collaborazione con i medici di famiglia”. Da allora il rapporto con questi professionisti è certamente migliorato, come dimostra ad esempio il loro coinvolgimento nei Pir, i punti di intervento rapido.

Finalmente, si prova a chiudere un nuovo capitolo, si parte in via sperimentale per un anno. Entro il 31 di maggio le Asl dovranno presentare i progetti legati a quello che una delibera dell’assessore Simone Bezzini appena approvata definisce “accordo integrativo regionale per il potenziamento della diagnostica ambulatoriale nell’ambito della medicina generale al fine di migliorare il processo di presa in cura degli assistiti, aumentare l’appropriatezza prescrittiva e ridurre il fenomeno delle liste di attesa”. Obiettivi molto ambiziosi per i quali si investono intanto 2 milioni.

L’accordo è stato scritto dalle rappresentanze sindacali dei medici di famiglia e rivisto dall’assessorato alla Salute. Prevede che i professionisti, se non le hanno, ricevano dalle Asl le apparecchiature diagnostiche indica anche un compenso per ogni medico a seconda del numero dei suoi pazienti e stabilendo una quota minima di esami che dovrà svolgere. Si prevedono due livelli di presa in carico, a seconda della complessità dell’esame, e cinque attività: per le malattie respiratorie (tra l’altro con spirometrie e emogas), per le malattie cardiovascolari (con ecg e holter), per il diabete (con ecg e ecodoppler), per la medicina del dolore (con infiltrazioni), per le visite ecoassistite (con eco al torace, all’addome, e ecodoppler ai tronchi sovraortici).



24 marzo 2025
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