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Prevenzione. Simet: "La circolare Balduzzi si concentra su problemi inesistenti"


Secondo il segretario nazionale del sindacato dei medici del territorio, la priorità deve essere quella di dare "ai medici la competenza esclusiva di tutto ciò che riguarda la salute umana, compresa la sicurezza degli alimenti". Per questo suggerisce di "tornare sui propri passi alle Regioni che hanno abolito i Sian".

11 MAR - La riorganizzazione dei dipartimenti di prevenzione “ha posto i servizi di igiene alimenti e nutrizione e le figure mediche in posizione subalterna ai servizi veterinari in fatto di sicurezza alimentare, emarginando la prevenzione delle patologie legate ad una non corretta alimentazione e la promozione della salute umana.” E’ l’allarme lanciato da Mauro Mazzoni, segretario nazionale del Simet e della Fassid Area Simet in relazione alla nota esplicativa scritta da Balduzzi lo scorso 27 febbraio che evidenziava la primaria importanza del nuovo impianto organizzativo dei dipartimenti di prevenzione.

“Va data ai medici la competenza esclusiva in tutto ciò che riguarda la salute umana, compresi perciò l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione – sottolinea Mazzoni - e chiediamo quindi alle Regioni che hanno soppresso i Sian di tornare sui propri passi, anche in virtù di una recente sentenza del Tar che ha bocciato un'operazione analoga in Liguria. In caso contrario si adopererà in tutti i modi per contrastare un intervento che, lungi dal portare risparmi, potrà solo danneggiare i cittadini e distruggere dei servizi che finora avevano adempiuto egregiamente ai loro compiti”. Secondo Mazzoni le ultime modifiche normative trascurano il fatto che “l’alimentazione umana comprende una vasta e complessa provenienza e problematicità. Sempre più spesso infatti si pongono problemi di sicurezza e di igiene nutrizionale data la diffusione di alimenti funzionali, arricchiti, privati di alcuni nutrienti, integratori e di patologie legate ad una non corretta alimentazione, le cui ripercussioni sulla tutela della salute umana sono ovunque riscontrabili nella ratio legislativa nazionale ed europea”. In sostanza all’interno di questo ambito “anche i veterinari hanno una loro preziosa funzione che tuttavia non è – conclude - quella preminente, né quella professionalmente deputata alla valutazione sugli esseri umani delle sue ricadute”.
 

11 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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