Lazio. Smi su AmbMed: "Basta sperimentazioni. Riorganizzare assistenza territoriale"
Il sindacato dopo la fine della sperimentazione degli Ambulatori Med ha rilanciato la proposta di ambulatori di cure primarie in ambito distrettuale. "Necessario il potenziamento e la riorganizzazione dell’assistenza per il miglioramento dell’assistenza ai cittadini".
30 APR - Lo scorso 23 aprile è finita la sperimentazione degli ambulatori dei medicina generale in ospedale (Ambulatori Med). Lo Smi Lazio è stato critico nei confronti di questa iniziativa ritenendo che la spesa prevista potesse essere utilizzata per stabilizzare i medici precari o assumere giovani medici e combattere la sottoccupazione. La sperimentazione, per il sindacato, ha poi dimostrato che l'attività degli ambulatori Med non ha inciso sul fenomeno del sovraffollamento dei pronto soccorso, generato dal taglio dei posti letto e non solo dall’accesso dei malati non gravi, i cosiddetti codici bianchi; resta comunque il problema di non indirizzare agli ospedali i pazienti che non hanno patologie acute o gravi.
"Partendo dall’esperienza dell’ambulatorio dei codici minori fatta al Policlinico Umberto e da una ricerca effettuata presso l’Ospedale S.Andrea, durante il Master di Medicina generale della Sapienza, si è visto che la maggior parte dei pazienti giunti al pronto soccorso con codici bianchi non si erano mai rivolti al medico di medicina generale", ha spiegato il sindacato in una nota.
Lo Smi Lazio, pertanto, ha rilanciato la proposta di ambulatori di cure primarie in ambito distrettuale; ambulatori che possano assistere adeguatamente tutta quella popolazione che necessita di controlli per patologie croniche e non acute. "Questa è un’ulteriore risposta da dare alla cittadinanza che, insieme alle Unità di Cure primarie dei medici di famiglia e alla continuità assistenziale (ex guardia medica), andrebbe a potenziare l’offerta sul territorio", si legge nella nota.
"Pertanto, utilizzando anche i medici finora impegnati negli Ambulatori Med, è necessario il potenziamento e la riorganizzazione dell’assistenza territoriale ed il completamento degli organici dei medici della continuità assistenziale - ha concluso lo Smi - questa è l’azione che ci aspettiamo dal nuovo governo regionale per il miglioramento dell’assistenza sanitaria ai cittadini del Lazio".
30 aprile 2013
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