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Ticket. Lala (Sumai-Assoprof): “No a nuove tasse o sanità pubblica muore”


Il segretario dei medici specialisti ambulatoriali nel commentare il recente studio Agenas rileva come “l’ inasprimento delle tasse sulla salute sommato alla crisi economica, alla riduzione dei fondi e all’immobilismo sulla sanità territoriale pubblica, creano solo danni ai cittadini, al Ssn e alle casse pubbliche che incassano meno di quanto atteso”.

13 MAG - “Lo studio Agenas sulla compartecipazione alla spesa sanitaria dei cittadini e sull’impatto del superticket sulle prestazioni specialistiche introdotto nel 2011, segnala ciò che con forza ripetiamo da anni: l’inasprimento delle tasse sulla salute sommato alla crisi economica, alla riduzione dei fondi e all’immobilismo in merito al potenziamento della sanità territoriale pubblica, creano solo danni ai cittadini, al Servizio sanitario nazionale e alle casse pubbliche che incassano meno di quanto atteso”. È quanto afferma Roberto Lala segretario nazionale del Sumai-Assoprof, il principale sindacato della specialistica ambulatoriale interna convenzionata.
 
“Siamo convinti che la strada da seguire – spiega Lala – non sia quella intrapresa negli ultimi anni, fatta di tagli e tasse, anche perché i numeri ci stanno mostrando come i cittadini, oltre a rinunciare a curarsi perché hanno meno soldi, sono costretti sempre più a rivolgersi, nei casi di improrogabile necessità, al privato ‘tout court’ visti i differenti tempi di attesa. E questo è inaccettabile nel nostro Paese se lo Stato vuol far salvo un sistema pubblico che garantisca a tutti il diritto costituzionale a curarsi”.

“Inoltre – specifica il segretario degli specialisti ambulatoriali - dall’analisi dell’Agenas si evidenzia ancora una volta come vi sia una fortissima eterogeneità tra le varie Regioni per quanto riguarda le modalità di calcolo delle esenzioni e le applicazioni dei ticket. Un fatto certamente sempre più da considerare con attenzione proprio in chiave di uguaglianza dei diritti. Ecco perché crediamo che la materia debba essere profondamente rivista”.
“Per queste ragioni – conclude Lala – è ancora di più dopo i numeri enunciati dallo studio Agenas crediamo che gli ulteriori 2 miliardi di ticket previsti per il prossimo anno siano assolutamente da scongiurare, perché oltre a comprimere ulteriormente il diritto alla salute rischiano seriamente di trasformarsi in un boomerang anche a livello economico. Un boomerang che potrebbe mettere a rischio l’essenza del nostro Ssn pubblico e universale”.

13 maggio 2013
© Riproduzione riservata

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