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Medici uccisi in servizio. Fnomceo propone la medaglia al Merito e al Valor Civile


Per la Fnomceo l'Italia deve conservare vivo il ricordo e l’insegnamento di Paola Labriola ed Eleonora Cantamessa, che hanno pagato con la vita il loro impegno nella professione. Ma anche intervenire perché i medici possano aiutare chi ha bisogno di cure senza rischiare la propria vita.

13 SET - La Federazione degli Ordini dei Medici chiederà ai ministri della Salute e dell’Interno di onorare la memoria di Paola Labriola e a Eleonora Cantamessa con una medaglia al Merito e al Valore Civile.

Ad annunciarlo è la stessa Fnomceo, in una nota in cui si esprime “cordoglio alle famiglie” e “grazie e omaggio alle due donne medico che hanno pagato un prezzo inimmaginabile al loro impegno nella professione”.

Paola Labriola, infatti, è la psichiatra accoltellata a morte da un suo paziente nel Centro di salute mentale, mentre Eleonora Cantamessa è la ginecologa che, accorsa per soccorre un uomo durante una rissa, è stata investita e uccisa dagli aggressori.

“Si tratta di due donne, due medici, a cui è stata sottratta la vita mentre rispondevano a quei principi, a quel diritto-dovere di curare, che costituiscono l’essenza stessa della Professione, manifestandone così il senso più profondo”, si legge ancora nella nota del Comitato Centrale della Fnomceo che, “pur nella dovuta sobrietà di toni e considerazioni”, sottolinea come “ancora una volta, la rischiosità di molte attività del nostro esercizio professionale, da troppe parti e troppo spesso dimenticata, sia nelle organizzazioni dei servizi sia, talvolta, nella rappresentazione mediatica, quando coglie solo il contenzioso, esaspera l’errore, costruisce il ‘caso’”.

Secondo la Fnomceo, infatti, “fermo restando il diritto alla denuncia se giusta e doverosa, è necessario evitare esasperazioni che rischiano di alimentare l’aggressività e la conflittualità; occorre migliorare la sicurezza degli operatori sanitari e dei luoghi di lavoro, in particolare nei posti di prima assistenza. La sicurezza degli operatori è infatti il primo presupposto della sicurezza delle cure; così come la rischiosità della Professione è l’effetto collaterale della quotidiana attività di prossimità e vicinanza dei nostri medici ai disagi delle persone e delle comunità, spesso in qualità di primi se non unici testimoni di diritti elusi e negati. I nostri professionisti entrano nelle case, nei quartieri, nelle comunità devastate da malesseri ambientali e sociali, sino a pagare il prezzo più alto per non poter che rispondere 'sì' a chi chiede soccorso”.

“Nulla potrà restituire alla famiglia e alla nostra comunità professionale queste preziose donne medico”, ma la Fnomceo chiede che sia fatto “di tutto perché ne resti il ricordo e l’insegnamento”. Per questo rivolgerà ufficialmente al ministro della Salute la richiesta di una medaglia al Merito della Sanità Pubblica  e al ministro dell’Interno quella di una medaglia al Valor Civile.
 
“Da parte nostra – conclude la Fnomceo -, ogni volta che chiederemo più attenzione e rispetto per la nostra Professione, sarà anche per Paola, anche per Eleonora.
 

13 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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