Catastrofi. Fofi: “Offrire una formazione specifica in emergenza a tutti i farmacisti”
La proposta è stata lanciata da Enrica Bianchi, delegata Fofi ai rapporti con i Farmacisti Volontari per la Protezione Civile. Il segretario Fofi Maurizio Pace: “Essere un professionista della salute significa assumersi un impegno verso la collettività che va oltre all’attività svolta con il camice bianco”.
11 OTT - “Essere un professionista della salute significa assumersi un impegno verso la collettività che va oltre all’attività che svolgiamo con il camice bianco indosso”. Ad affermarlo è stato il segretario della Fofi,
Maurizio Pace, intervenendo all’incontro studio rivolto ai Farmacisti Volontari per la Protezione Civile e organizzato a Roma, nella sede della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani.
Pace ha sottolineato come i farmacisti siano “già sulla strada giusta, lo siamo da quando, l’indomani del terremoto dell’Aquila, la Federazione ha costituito l’Associazione dei Farmacisti Volontari per la Protezione civile. Dall’estate del 2009 questa nostra iniziativa è cresciuta, sia nel numero dei partecipanti sia nel livello di partecipazione, come si potuto constatare – sfortunatamente – in occasione delle inondazioni in Liguria e del terremoto in Emilia. Ultima iniziativa in ordine di tempo, quella dei giovani dell’Agifar della mia Agrigento, grazie al cui lavoro anche il Mezzogiorno può contare su un camper farmacia”.
Il segretario della Fofi ha quindi espresso l’impegno da parte della Federazione affinché “l’Associazione continui il suo percorso a vantaggio dei cittadini e anche della crescita professionale dei farmacisti”.
E a questo proposito, nel corso della giornata, accanto alle problematiche organizzative e metodologiche generali relative all’intervento nelle catastrofi sono affrontati in dettaglio i temi relativi al ruolo dei professionisti sanitari e dei farmacisti in particolare. “È stata sottolineata la necessità di offrire una formazione specifica sull’emergenza a tutti i farmacisti territoriali, non solo ai volontari”, spiega
Enrica Bianchi, presidente dell’Ordine di Cuneo e delegato della Federazione ai rapporti con l’Associazione. “Un modo di sfruttare la capillarità del servizio farmaceutico al fine di poter contare su un nucleo di operatori consapevoli delle prime necessità in tutto il territorio nazionale”.
11 ottobre 2013
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