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Pneumologia. Congresso nazionale Aipo: al centro ambiente e stili di vita


Presentato un report dell'Inail che segnala un aumento del 9,6% delle denunce di malattie professionali: le patologie respiratorie sono le più rappresentate. Il presidente Aipo Rossi: "Massiccia partecipazione degli operatori sanitari".

29 NOV - Oltre 1500 i congressisti, tra i quali i più importanti esperti della pneumologia italiana e mondiale, saranno presenti al Palaexpo di VeronaFiere fino a sabato 30 novembre per fare il punto sui risultati raggiunti nella ricerca, nella cura e nella prevenzione delle malattie respiratorie. Più di 300 saranno i relatori e moderatori che animeranno le 100 sessioni in cui è articolato il congresso.

“I numeri parlano da soli – commenta Andrea Rossi, presidente di Aipo e direttore della Pneumologia dell’Aoui di Verona – e sono particolarmente fiero del fatto che la mia città possa ospitare un evento scientifico così importante che genera anche un indotto economico a favore della città”.

Le malattie respiratorie costituiscono la terza causa di mortalità in Italia, dopo malattie cardiovascolari e tumori: secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, le morti dovute sono circa il 7%, pari a circa 40mila decessi l'anno, e colpiscono con una frequenza simile uomini e donne.


“Il nostro obiettivo – conclude Andrea Rossi – è anche quello di diffondere nell'opinione pubblica il messaggio che l'adozione di un corretto stile di vita può dimezzare le patologie respiratorie. Smettere di fumare, avere un'alimentazione equilibrata e svolgere attività fisica regolare sono i principi da seguire per prevenire le malattie cardiovascolari, respiratorie, ma anche i tumori”.
 
Con 40 sessioni in una sola giornata il Congresso nazionale di Aipo è entrato ieri nel vivo. Terapie, diagnosi, formazione, ambiente e stile di vita alcuni dei temi trattati nella seconda giornata al Palaexpo di VeronaFiere.

Nel corso del convegno “Ambiente e salute respiratoria: dalla vita intrauterina alla vecchiaia”, Attilio Boner, pediatra, docente del Dipartimento di Scienze della Vita e della Riproduzione dell'università di Verona, ha illustrato gli effetti pro-infiammatori e quindi facilitanti lo sviluppo dell'asma sia durante la gravidanza che nei primi mesi di vita.

Carlo Pomari, direttore di Endoscopia Toracica all'Ospedale Sacrocuore di Negrar, ha illustrato i risultati del progetto ‘Scopri il Respiro di Verona’, condotto su un campione statisticamente significativo di popolazione veronese (1788 cittadini), che ha permesso di valutare il legame tra broncopneumopatia cronica ostruttiva e asma e l'esposizione a fattori di rischio quali inquinamento, fumo di sigaretta e stile di vita non idonei.
Altre relazioni molto seguite sono state quelle su ‘Lavoro e malattie respiratorie: cosa è cambiato?’. Il report dell'Inail (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) segnala un aumento del 9,6% delle denunce di malattie professionali: le patologie respiratorie sono le più rappresentate.

Luigi Perbellini, docente del Dipartimento Medicina e Sanità Pubblica dell'Università di Verona, tra i fattori di rischio ha richiamato l'attenzione sulle particelle fini e ultrafini, in particolare sulle polveri "indoor", sottolineando che mentre negli ambienti di lavoro la situazione è molto migliorata negli ultimi 15-20 anni, non si può dire lo stesso delle nostre case.
 
Facendo il punto dei primi due giorni del congresso il presidente Aipo, Andrea Rossi, sottolinea: “Ho notato con piacere la grande partecipazione che caratterizza i corsi riservati agli operatori sanitari. Un fatto importante perché nella terapia delle patologie respiratorie questo personale professionalmente specializzato avrà un ruolo sempre maggiore nelle cure domiciliari che rappresentano il futuro come avviene già in Olanda e in Gran Bretagna con l'hospital home”.

29 novembre 2013
© Riproduzione riservata

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