Ospedali. Ai chirurghi non piace il nuovo portale di Lorenzin. Presenti (Acoi): “No al darwinismo sanitario”
Il presidente dei chirurghi ospedalieri esprime "delusione" per il lancio del portale “Dovesalute" del ministero della Salute. “I dati del Piano nazionale esiti non possono servire per attivare una selezione naturale, ma per intervenire sulle strutture in difficoltà e mettere in atto correttivi per la qualità e la sicurezza delle cure”.
04 MAR - “La delusione è grande. Se il primo atto del ‘nuovo’ ministro Lorenzin è lanciare il portale ‘Dovesalute’, se la capacità di governare i processi sanitari viene sostituita da quello che ho già definito, in altra occasione, ‘darwinismo sanitario’, vuol dire che la strada per una vera riforma della sanità italiana è ancora molto lunga”. Questo il commento di
Luigi Presenti, presidente nazionale Acoi e vicepresidente Collegio Italiano dei Chirurghi, sul nuovo progetto web per collegare la sanità e i cittadini che è stato presentato ieri dal ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin.
Nel progetto, continua Presenti, “si enfatizza il concetto di ‘trasparenza’. Ma trasparenza di che cosa? Ho aperto il portale, peraltro ancora incompleto. Il cittadino di Milano ammalato di calcolosi della colecisti può oggi valutare alcuni centri e dedurne che il posto migliore dove farsi operare e' l'Istituto Tumori della sua città. Colecistectomia all'Istituto Tumori? Ne vedremo delle belle”.
Per il presidente dell’Acoi “la sanità è argomento troppo serio per fare giochetti. Abbiamo insistito in tutti i modi che si mettesse mano al riordino della rete ospedaliera, partendo dalla rete dell'emergenza, che non può essere regionale, ma deve essere nazionale, per la sicurezza dei cittadini. Le regole ci sono, basta cominciare ad applicare. Pensiamo poi al problema assicurativo. Chi assicurerà mai una struttura con ‘cattive valutazioni’?”
“I dati che abbiamo da Agenas con il Piano nazionale esiti – sottolinea Presenti - non possono servire per attivare una selezione naturale, ma per intervenire sulle strutture in difficoltà e mettere in atto correttivi che garantiscano qualità delle prestazioni e sicurezza delle cure”.
In definitiva, conclude Presenti, “la sanità è dei cittadini, che ne delegano il governo strategico alla politica. Non si può restituire a loro questa delega, pena il crollo - quanto vicino! - della democrazia rappresentativa. Il sistema sanitario è altamente imperfetto. Forse ci dovremo abituare a convivere con questa imperfezione, senza sognare più”.
04 marzo 2014
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