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Test medicina. Federspecializzandi: "Modello francese presenta molte criticità. Istituire tavolo di lavoro"


I medici specializzandi, dopo la proposta del ministro Giannini, chiedono chiarimenti su "come si possa basare la selezione sugli esami sostenuti e con quali modalità verrà valutato il merito degli studenti”. E sottolineano: "Riforma ipotizzata comportebbe forte investimento". 

23 MAG - Sul tema del superamento dell'attuale test d'ingresso al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia a beneficio di una selezione basata sull'applicazione del cosiddetto "modello francese", interviene anche FederSpecializzandi che sottolinea le criticità dell’esperienza transalpina e chiede l’istituzione di un tavolo di lavoro sull’accesso a medicina.

Una nota sottolinea, un primis, che “il percorso formativo del primo anno di studi  differisce notevolmente fra i diversi corsi di laurea e il superamento degli esami è spesso affidato a valutazioni orali e quindi del tutto discrezionali da parte dei docenti. In questo senso  appare lecito domandarsi come si possa basare la selezione sugli esami sostenuti e con quali  modalità verrà valutato il merito degli studenti”. Federspecializzandi ribadisce quindi che “qualsiasi sistema venga adottato, questo deve ispirarsi al principio della trasparenza e dell'oggettività della  valutazione”.

Altro aspetto focale riguarda l’incremento degli studenti che, al primo anno, frequenteranno le lezioni. FederSpecializzandi valuta che “da un punto di vista strutturale, i nostri corsi di laurea in medicina e chirurgia non godono degli spazi e delle risorse tecnologiche per garantire una buona formazione, anche solo teorica, a un numero così ampio di studenti”. Di conseguenza l'eventuale riforma dell'accesso a medicina nella direzione del modello francese “richiederebbe da parte del Miur un forte investimento in termini di rinnovamento delle strutture che ospitano la formazione. L'applicazione del modello francese al solo corso di laurea in medicina determinerebbe uno spreco ingente di tempo e risorse per migliaia di studenti, e per le relative famiglie, ogni anno che, se non ammessi al corso di laurea in medicina, dovrebbero ricominciare il loro percorso universitario in un altro settore”.

FederSpecializzandi chiede quindi al Ministro se “oltre alla modifica delle tempistiche con cui  avverrebbe la selezione e delle modalità del concorso, siano in discussione anche i criteri su cui si basa la selezione. In Italia, l'accesso a medicina è storicamente affidato alla esclusiva
valutazione di conoscenze nozionistiche nel campo delle scienze biologiche, fisiche, chimiche,  matematiche e della logica e cultura generale. In altri paesi europei ed extra-europei, i criteri di selezione si basano, totalmente o in parte, su test standardizzati che esplorano attitudini comunicative, comportamentali ed etiche alla professione medica. A questo proposito, riteniamo utile che si apra una seria e approfondita riflessione su quali siano i requisiti richiesti per intraprendere il percorso formativo verso la professione etica”.

Viene, infine, ribadita “l'assoluta importanza di mantenere l'accesso programmato ai corsi di tutte le professioni di ambito sanitario, basando tale programmazione sulle reali necessità di numero, tipologia e competenze di risorse umane del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Auspichiamo che tali considerazioni possano diventare oggetto di discussione nell'ambito di un tavolo di lavoro istituito per analizzare le criticità dell'attuale sistema di accesso e – conclude la nota - costruire un nuovo modello di selezione basato su solidi principi pedagogici”.
 

23 maggio 2014
© Riproduzione riservata

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