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Medici e Assicurazioni. L'importanza di non fare gli “struzzi”. Un decalogo per salvarsi

di M. Piludu e S. Bonaccorso

Dal massimale alla franchigia, e ancora dalla retroattività e garanzia postuma fino alle spese legali e al premio. Dieci punti per fare chiarezza e firmare consapevolmente polizze che non abbiano sorprese al momento del bisogno. Con un occhio di riguardo alle novità per i giovani medici contenute nell'ultima bozza del Dpr.

20 APR - I contenziosi tra pazienti e medici per casi di presunte prestazioni mediche non corrette sono in continuo aumento: secondo l'Ania (l'Associazione Italiana Imprese Assicuratrici) sarebbero 30 mila ogni anno le richieste di risarcimento danni e 15 mila le cause che finirebbero in tribunale, il 90% termina in assoluzione o archiviazione, ma la cosiddetta "Medicina difensiva" costa alla società oltre 10 Miliardi di Euro. Per questi motivi, sempre più frequentemente, si parla di una nuova materia che non è insegnata nella nostra Facoltà, ma che ormai dobbiamo conoscere meglio dell'anatomia umana: Assicurazione Professionale e Colpa Medica. I medici Italiani pagano premi assicurativi sempre più alti a fronte di indennizzi sempre più bassi, spesso ignorando anche la serietà della compagnia a cui si affidano.

Partiamo dal fatto che qualsiasi polizza, qualsiasi premio, qualsiasi massimale non ci mette al riparo dal giudizio finale della Magistratura e, ricordando che i medici parlano una lingua diversa dagli avvocati e gli avvocati dai magistrati cerchiamo di fare un minimo di chiarezza:

1) Massimale. Si tratta del massimo esborso che la compagnia si impegna a pagare in caso di danno. Chiaramente il massimale dovrà essere proporzionale all'entità del danno che si può produrre. Quindi una compagnia seria proporrà una polizza che analizza il volume e le singole mansioni di ogni specialità.

2) Retroattività e Garanzia Postuma. Un professionista può aver provocato un danno senza essere assicurato, essersi assicurato in un secondo momento e aver ricevuto richiesta di risarcimento dopo la stipula della polizza.
Gli anni di retroattività, non sempre concessa, variano a seconda della compagnia e variano da un minimo di 2 anni ad una retroattività illimitata.
La postuma, (limitata alla cessazione dell'attività professionale per pensionamento, cambio di attività o decesso), è il periodo concesso dagli assicuratori per la notifica di richiesta di risarcimento dopo la scadenza della polizza.
Queste condizioni sono sempre da prendere in considerazione nel valutare una polizza.

3) Franchigia. La polizza è l'importo fisso che ogni professionista deve pagare in caso di sinistro. Attenzione perché spesso la riduzione del premio può spesso coincidere con l'aumento della franchigia e questo spesso non può essere conveniente per il medico.

4) La Colpa Grave. È necessario verificare che la polizza copra la colpa grave, che è il fatto più rischioso in termini di entità del danno, anche economico. O, meglio ancora, stipulare una polizza specifica sul modello che l’Anaao Assomed mette a disposizione dei propri iscritti.

5) Garanzie comprese in Polizza. Il medico deve, nella scelta della polizza, prendere in analisi ciò che risulta essere oggetto della copertura assicurativa. Molte polizze prevedono una copertura solo per la colpa grave, pensata esclusivamente per il medico dipendente del Ssn, che esclude la copertura per la sola colpa lieve e spesso l'esercizio dell'attività libera professionale.
Inoltre è importante precisare che mentre la copertura della libera professione può talora includere anche l'attività da dipendente, ciò non può avvenire in caso inverso.

6) Doppia Polizza. Può capitare di avere due polizze stipulate per lo stesso rischio. Questo nella maggior parte dei casi crea solo confusione, perché molte assicurazioni usano la formula "prima paga l'altra e dove non arriva il massimale integro io", questo "scaricabarile" se presente in due polizze stipulate dalla stessa persona porta a un problema nel risarcimento del danno.

7) Spese Legali. Anche questo è un punto critico, infatti spesso non si intende che l'assicurazione paga l'avvocato di fiducia e i consulenti tecnici, quella si chiama Tutela Giudiziaria, ma che l'assicurazione può decidere se subentrare nel procedimento a carico del professionista in base alla sua convenienza.

8) Esclusioni. L'assicurazione copre la responsabilità civile dovuta all'esercizio dell'attività medica. Quando stipuliamo una polizza c'è sempre il paragrafo delle esclusioni che è importante leggere attentamente: possono essere esclusi danni cagionati con l'utilizzo di specifiche attrezzature o per mancanza del consenso informato.

9) Categorie Mediche agevolate e Categorie Rifiutate. Alcune compagnie agevolano il giovane medico con tariffe particolarmente basse e con condizioni di copertura da valutare con attenzione, così come escludono categorie ad alto rischio.

10) Premio. Valutiamo con attenzione quanto costa all'anno la nostra polizza e ricordiamo che il prezzo deve essere proporzionale alla qualità del prodotto. Premi troppo bassi spesso nascondono poca serietà nella compagnia proponente, alcune assicurazioni non si sono mai occupate di Colpa Medica, per cui è come farsi operare da un chirurgo che non ha mai eseguito quel tipo di intervento, può andare bene, ma la percentuale di insuccesso è maggiore rispetto ad un chirurgo che ha una vasta casistica su quel tipo di intervento.

Quali sono le novità?
L'ultima bozza del Dpr prevede la priorità ai giovani medici, abilitati alla professione da non oltre 10 anni, alle risorse del Fondo del Rischio Sanitario e in questo modo si darebbe un po' di serenità a chi si affaccia al mondo del lavoro, con tutte le problematiche che questo comporta. Inoltre, uno dei punti cruciali del provvedimento è la creazione di un Fondo di Garanzia e Solidarietà soprattutto per i medici che fanno parte di quelle categorie cosiddette più a rischio come ginecologi, chirurghi, anestesisti e ortopedici, che spesso non riescono a sopperire le spese per ogni singolo sinistro.

Ma quali sono i requisiti per accedere al fondo?
Al vaglio ci sono due possibili soluzioni: la prima comprende i medici che devono essere valutati in base al proprio reddito e sulla base di questo stipulare una polizza idonea, la seconda prende in considerazione i medici "esclusi", che vengono rifiutati sempre più spesso dalle Assicurazioni perché queste non riescono a valutare il rischio da coprire. In attesa di una regolamentazione finale ed esaustiva ricordiamoci che l'informazione è l'unico modo per firmare consapevolmente polizze che non abbiano sorprese al momento del bisogno.

Michela Piludu
Responsabile Regione Sardegna Settore Anaao giovani
 
Simona Bonaccorso
Responsabile Regione Sicilia Settore Anaao Giovani

20 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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