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Aiop promuove riforma dei Drg. Pellissero: “Ma si dovrà applicare a tutti, pubblico e privato”


Per il presidente Pelissero si tratta di una svolta epocale. Ma il Dg della programmazione del ministero della Salute, Botti avverte: “I tempi delle rendite di posizione sono finiti”. Anche il privato deve dimostrare di essere realmente una risorsa per il sistema

29 MAG - Un modello tutto italiano che prevede un nuovo sistema di classificazione delle prestazioni ospedaliere e specialistiche, i Drg, tarandoli sulle esigenze del nostro Ssn, e che dopo 20 anni abbandona quella impostazione tutta americana che ha connotato il sistema di pagamento delle prestazioni. Un progetto che porta la firma del ministero della Salute in collaborazione con le Regioni e che dovrebbe entrare a regime alla fine del 2016. Una rivoluzione per il sistema ospedaliero italiano e non solo, che investirà pubblico e privato.
 
Il Progetto IT-Drg - che ha tenuto banco nel corso del convegno “Progetto IT-Drg. Torna a essere il modo per finanziare il Ssn?” organizzato nell’ambito della 51° Assemblea generale dell’Aiop, l’Associazione dell’ospedalità privata - prende in esame 60 ospedali selezionati, tra i quali anche due strutture associate all’Aiop (gli ospedali bresciani del Gruppo Ospedaliero San Donato e la casa di cura Pineta Grande di Castelvolturno) per una stima dei costi diretti per ogni caso trattato e per la definizione di statistiche allocative e fattori correttivi dei pesi relativi.
 
Un giro di boa che piace all’Aiop, che da anni sollecita la manutenzione del sistema e l’adeguamento alle nuove sfide dell’assistenza italiana a partire dalla revisione del sistema tariffario e dalla riclassificazione delle patologie e altro ancora. “Stiamo assistendo ad un cambio di clima, ad una svolta epocale l’attività del ministero della Salute – ha detto Gabriele Pelissero, presidente dell’Aiop – siamo difronte ad una visione più pluralistica che monolitica. Dopo anni di penalizzazioni siamo sulla buon strada: finalmente il tema delle tariffe e dell’aggiornamento delle prestazioni è nell’agenda delle istituzioni, dopo che negli ultimi 20 su questo tema era calata una cortina”.
 
Ma il passaggio potrebbe essere tutt’altro che indolore.
Come ha detto a chiare note Renato Botti, Direttore generale della programmazione del Ministero della Salute “il tema delle rendite di posizione non tiene più non fa bene al sistema, al cittadino alla qualità. E questo vale sia per il pubblico che del privato”. Anche perché, ha aggiunto: “In questi anni più che un’aziendalizzazione del pubblico ho visto spesso una pubblicizzazione del privato”. Le cose quindi devono cambiare.
 
Negli ultimi anni il pubblico non ha più guardato ai ricavi, ha continuato Botti, si è sempre parlato di costi, di spending review, di tagli, al punto che molte Regioni ignorano i ricavi di alcune Aziende. Il progetto IT-Drg parte quindi dal presupposto che si voglia costruire un sistema serio di misurazione degli indicatori per valutare la prestazione. Un tassello per tante altre attività che il ministero della Salute sta mettendo in cantiere. “Questo è una parte di un processo che avemmo dovuto iniziare da tempo – ha aggiunto – lanche perché avremmo dovuto già iniziare a pensare ad altro anche come creare sistemi reali di incentivazione che favoriscano l’integrazione ospedale territorio: finché non creeremo anche sistemi di finanziamento che favoriscano realmente l’integrazione tutto questo non verrà mai realizzato. Stesso discorso vale per la presa in carico delle cronicità: se non creiamo sistemi di remunerazione sarà difficile realizzarla. C’è un’opportunità – ha aggiunto – il Patto per la Salute ha messo una cornice importante e il ministero sta cercando di mettere in atto questo progetto coinvolgendo tutti gli attori del sistema. Ma non ci dobbiamo dimenticare che tutti devono dimostrare di essere realmente una risorsa. Anche il privato”.
 
Tuttavia, ha precisato il Direttore generale della programmazione, “non è intenzione del Ministero utilizzare le tariffe per fare spending review, ma siamo anche tutti consapevoli che ci sono differenze nei conti economici tra pubblico e privato, soprattutto sulla voce del personale. Quindi, il sistema va applicato su tutti gli erogatori, ma nell’analisi va tenuto conto che a parità di condizioni di efficienza alcuni fattori produttivi hanno una valenza differente”.
 
Nel privato, ha ricordato Botti, mediamente il personale medico ha percentuali di rapporto di lavoro dipendente nettamente inferiori a quelle del pubblico. “Una proporzione diversa che cambia radicalmente la struttura dei costi. Non vogliamo irrigidire i modelli organizzativi, ma dobbiamo tenere conto di queste differenze”.
 
Regole uguali per tutti. Per Pelissero, servono regole uguali per tutti. “Nel sistema che si è costituito oggi in italiani non c’è competizione perché lavoriamo tutti a budget – ha sostenuto – mentre la differenza di fondo è tra il lavorare a budget e lavorare a livelli competitivi. Aiop non vuole inflazionare la spesa sanitaria, ma se abbattiamo la barriera del protezionismo questo deve valere per tutti. Mettiamo insieme un unico e grande budget. aziende con stessi diritti e stessi doveri di bilancio. Chi va fuori bilancio porta i libri in tribunale. Non difendiamo posizioni di rendita, ma vogliamo regole che valgono per tutti. Non uno scenario dove chi sostiene la competizione la auspica solo tra i privati, lasciando fuori il pubblico. Ritengo fondamentale che il dottor Botti abbia sostenuto che il sistema di classificazione e remunerazione vada applicato a tutti gli erogatori. Seguiremo questo progetto di revisione dei Drg con molta attenzione”.
 
Previsioni per il futuro? Botti si dice convinto che molto starà alla “qualità dei conducenti”: “Se il conduttore nazionale sarà in grado di essere autorevole e i lavori saranno di qualità non credo che le Regioni alzeranno le barricate. Come si gioca l’equilibrio dipende da come gli attori in campo saranno in grado di reagire. È chiaro che su queste cose una regia autorevole è necessaria, poi dipende dalla qualità del regista e degli attori in campo”.

29 maggio 2015
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