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Come rendere sostenibile l’imaging molecolare. Le proposte degli addetti convincono anche Aifa, Assobiomedica, Slow Medicine, Aomni e Sogin 


Aumentano le adesioni al Manifesto dell’Associazione italiana di medicina nucleare e imaging molecolare. Nel documento viene sollecitato un impegno da parte di tutti per promuovere l’appropriatezza delle prestazioni, la trasparenza delle procedure d’acquisto e il rispetto delle normative su produzione e distribuzione di radiofarmaci. IL MANIFESTO

07 OTT - Obiettivo: la piena sostenibilità etica, economica ed ecologica dell’imaging molecolare. Come fare? La risposta sta nel manifesto messo a punto dagli addetti ai lavori della medicina nucleare e dell'imaging molecolare che oggi è stato sottoscritto da molti attori del sistema: Agenzia Italiana del farmaco, Assobiomedica, Slow Medicine, Associazione operatori di medicina nucleare (Aomni) e Sogin che hanno convenuto con le ricette dei medici nucleari. 
 
Le proposte sono semplici: un impeccabile codice di comportamento e di integrità morale, l’appropriatezza delle prestazioni, la trasparenza delle procedure d’acquisto, il rispetto delle normative su produzione e distribuzione di radiofarmaci, il rispetto della normativa per la corretta gestione dei rifiuti radioattivi. Questi alcuni degli impegni fissati nel Manifesto per la diffusione dell'imaging molecolare, presentato per la prima volta al XII congresso dell’Associazione italiana di medicina nucleare e imaging molecolare (Aimn) lo scorso aprile a Rimini.
 

Nel testo, infatti, sono diversi i soggetti che vengono chiamati ad un’assunzione di impegno a cominciare dai medici nucleari italiani a cui si chiede un’attività di ricerca dell’appropriatezza clinica, di progresso clinico, scientifico, tecnologico, di comunicazione e divulgazione sinergica, che siano di “fondamento culturale” per questa disciplina.

Ad Assobiomedica viene invece chiesto di condividere questa visione, continuando ad investire nella personalizzazione dell’imaging molecolare, sviluppando e diffondendo dispositivi elettromedicali comprensivi di software “dedicati” che supportino l’elevata specificità dei nuovi radiofarmaci.

All’industria dei radiofarmaci viene chiesto l’impegno a continuare nella produzione di radiofarmaci “orfani”, che, sebbene di scarso interesse economico, “hanno una rilevanza clinica fondamentale”. Chiesto, inoltre, di tutelare l’accesso ai radiofarmaci per tutti i cittadini e la loro rimborsabilità nell’ambito del Ssn.

Come dicevamo, il manifesto è stato sottoscritto anche da Aifa. All’Ente regolatorio si chiede supporto per la revisione di aspetti regolatorio-normativi e logistici riguardanti la distribuzione, il trasporto e l’importazione di radiofarmaci a emivita medio-breve. In caso di carenza di radiofarmaci viene poi chiesto ad Aifa l’impegno ad attuare una strategia condivisa di gestione dell’emergenza secondo principi di equità.

Spazio, infine, anche al Ministero della Salute a cui si chiede di garantire a tutti i cittadini italiani l’accesso a prestazioni diagnostiche di imaging molecolare con radiofarmaci e alle terapie con radiofarmaci innovativi. A tal fine viene auspicata, in sede di programmazione sanitaria, la definizione di un’equa distribuzione di radiofarmacie PET con ciclotrone, di tomografi PET e SPECT, rivalutando eventualmente i fabbisogni stimati dal regolamento sugli standard della rete ospedaliera. Per finire, viene auspicato che l’adeguamento del nomenclatore/tariffario consenta la rimborsabilità dei radiofarmaci innovativi e che si realizzi un aggiornamento delle prestazioni di Medicina nucleare nei Lea, la revisione delle esenzioni per patologia e l’introduzione di Drg specifici per procedure di chirurgia radioguidata e terapia con radiofarmaci.

07 ottobre 2015
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