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Riabilitazione. Simfer: “Non una spesa ma una risorsa. Possibile risparmio annuo di 250-800 mln”


Questo il ruolo positivo della fisiatria emerso dalle conclusioni del 43° congresso nazionale della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa, che a Ferrara, dal 4 al 7 ottobre, ha riunito gli stati generali della fisiatria.. Per il presidente, Paolo Boldrini:  “La riabilitazione è anche investimento per riuscire a diminuire sensibilmente la spesa sociale”.

08 OTT - “È dimostrato che la riabilitazione, se condotta con metodi e criteri adeguati, è un fattore di recupero di risorse per la collettività, grazie al contenimento delle conseguenza disabilitanti delle malattie”. Ad affermarlo è Paolo Boldrini, presidente Simfer, nel tracciare le linee emerse dal 43° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, che a Ferrara, dal 4 al 7 ottobre, ha riunito gli stati generali della fisiatria.
 
“Da alcune valutazioni effettuate da Simfer – chiosa il presidente Boldrini - il risparmio di costi assistenziali diretti e indiretti a lungo termine consentito dalla riabilitazione dei pazienti adulti colpiti da una lesione cerebrale è di un ordine di grandezza stimabile fra i 250 e i gli 800 milioni di euro su base annua nel nostro paese. Tuttavia, se è necessario che le società scientifiche contribuiscano alla sempre maggiore efficacia ed efficienza delle cure, è anche necessario che i decisori politici vedano la sanità non solo come un costo ma anche come un investimento”.

“Una buona medicina riabilitativa – aggiunge - è un settore del sistema sanitario che può contribuire in maniera determinante agli stessi effetti positivi rimarcati nella Relazione sullo stato e le prospettive del Servizio Sanitario Nazionale presentata nel giugno scorso. In quel documento la XII Commissione Igiene e Sanità del Senato infatti esorta a non individuare il buon sistema sanitario come fonte di spesa, ma come elemento che contribuisce non solo al benessere delle persone, ma anche un ‘fattore di crescita e di ricchezza per il nostro Paese, perché fonte di occupazione e di reddito e garanzia di mantenimento di una forza lavoro in buona salute’”.

Simfer sollecita dunque una riflessione. “La riabilitazione è anche investimento per riuscire a diminuire sensibilmente la spesa sociale, con buona pace di chi la identifica solo come una spesa, seppure necessaria, o di chi addirittura pensa sia un lusso o uno spreco”. Aspetto confermato dagli studi di Lynne Turner-Stokes di Londra. “In un paziente colpito da ictus – ha illustrato la ricercatrice inglese -, i costi della riabilitazione possono essere compensati entro 14 mesi, perché aiutare la persona a recuperare anche parte della sua autonomia riduce i costi dell'assistenza per il resto della vita da un minimo di 120 a un massimo di oltre 600 sterline la settimana”.

Spendere uno, per guadagnare due, in parole semplici. Per una razionalizzazione che ora più che mai è indispensabile. “Proprio la difficile contingenza attuale non deve essere una fonte di scoraggiamento, ma uno stimolo, se abbiamo chiara consapevolezza del valore della medicina riabilitativa”. Non a caso il senso di cui il presidente Simfer, Paolo Boldrini, e il presidente del Congresso, Nino Basaglia, hanno voluto caricare è stata “l’incentivazione del senso della comunità scientifica, per fornire qualità”. Ecco quindi i due grandi temi professionali trattati all’appuntamento ferrarese: le competenze cliniche e le competenze gestionali. “Due aspetti – ha rimarcato Boldrini – che la professione medica in generale, e la nostra in particolare, deve sempre salvaguardare. Un binomio cui si aggiunge l’ascolto, la capacità di ‘essere con’, intrinseca al nostro lavoro”.

Tematiche siano cruciali, fonte di ulteriore sviluppo della Medicina Riabilitativa, sono state:
1. come rendere possibile una più rapida ricaduta delle acquisizioni scientifiche nella pratica clinica;
2. la dimostrazione che una buona organizzazione della riabilitazione non è “neutra” nel facilitare, da un lato il recupero della maggiore autonomia e funzionamento possibile della persona e, dall’altro, la sua “sostenibilità” economica nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.
 
Centrata la prima finalità del Congresso: fornire ai medici fisiatri e a tutti gli altri professionisti della riabilitazione, clinici e ricercatori, l’opportunità di rivedere i concetti di base ed avanzati relativamente agli strumenti diagnostici e terapeutici della neuroriabilitazione e acquisire quanto di nuovo è emerso dal rapido sviluppo delle conoscenze in questo campo. Nonché fornire strumenti specifici per misurare l’efficacia dei principi manageriali come il raggiungimento dei risultati previsti per il paziente, la sostenibilità economica e la soddisfazione degli utenti. 

08 ottobre 2015
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