Farmaci pericolosi e prodotti per la disinfezione. Da Sifo due manuali per i farmacisti: “Ecco come si fa prevenzione”
Un piccolo "manualetto" che insegna come maneggiare i farmaci antiblastici, e un altro che fornisce tutte le indicazioni utili per attuare la disinfezione in maniera corretta negli gli ambienti ospedalieri. Questi i due testi presentato al congresso Sifo a Catania. Per la vicepresidente Maria Grazia Cattaneo: “I farmacisti sono parte in causa, a tutela delle disposizioni di legge”.
29 OTT - Un piccolo “manualetto” che insegna come maneggiare i farmaci antiblastici, che si usano quotidianamente in ospedale ma sono molto pericolosi per tossicità da esposizione. E un altro, invece, che fornisce tutte le indicazioni utili per attuare la disinfezione in maniera corretta negli gli ambienti ospedalieri, con l’obiettivo di ridurre al minimo il rischio per pazienti e operatori di contrarre infezioni e di essere esposti al rischio chimico nelle varie fasi della disinfezione. Le ‘regole d’oro’ le ha messe insieme Sifo, la Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi territoriali, che al congresso nazionale di Catania, appena conclusosi, ha presentato e distribuito ai soci ben due opuscoli sui temi sopra menzionati del rischio chimico, andati a ruba in poche ore. Si tratta di due testi contenenti le “Linee guida di indirizzo tecnico” rispettivamente sul rischio di esposizione ai farmaci antiblastici e sulle procedure di disinfezione e adozione di misure di protezio ne idonee.
I due ‘manualetti’ sono stati promossi dall’area scientifico-culturale Sifo “Gestione rischio chimico e biologico”, coordinata da Francesca De Plato, e realizzati in collaborazione con le aree "Oncologia" e "Malattie infettive". L'area "Gestione rischio chimico e biologico" ha avviato, da tempo, una collaborazione tecnico - scientifica con l’Inail settore ricerca (ex Ispesl), ma anche messo in campo numerosi corsi di formazione tematici per i farmacisti ospedalieri in diverse città d’Italia.
A Catania, i due manuali sono stati presentati in una sessione coordinata da
Laura Fabrizio e
Maria Grazia Cattaneo, rispettivamente presidente e vicepresidente di Sifo, e da
Francesca De Plato, con la partecipazione di
Roberto Lombardi (Inail) del magistrato
Camillo Falvo, sostituto procuratore a Catanzaro, che ha fatto il punto sulle responsabilità penali del farmacista ospedaliero, di
Virgilio Costanzo, a nome della Direzione Generale della Prevenzione – Ufficio III - Ministero della Salute, e di F
ranco Astorina, Vice presidente Fare, Federazione degli economi e provveditori della sanità. Il rischio chimico e biologico, in corsia, è all’ordine del giorno. Nei due testi, di carattere tecnico-applicativo, si possono trovare indicazioni operative e riferimenti normativi finalizzati all'orientamento nell'ambito della disinfezione e della manipolazione dei farmaci antiblastici (l'ultimo aggiornamento delle raccomandazioni Ispesl risale al 2010). Tutti aspetti di cui non sempre si conosce la pericolosità. Nel secondo manuale, inerente le procedure di disinfezione e gli strumenti di protezione, si pone l’accento sugli obblighi normativi a cui il farmacista deve attenersi, facendo riferimento alla legislazione di settore, che va dal Testo unico in materia di sicurezza (81/2008) alle norme europee, passando per le normative di prodotto. I corsi di formazione realizzati da Sifo e ora i due manuali, hanno proprio questo obiettivo: far sì che tutti i farmacisti acquisiscano piena consapevolezza dell’importante ruolo che è loro peculiare nella scelta e gestione dei prodotti pericolosi, oltre che nella sce lta dei dispositivi idonei a proteggere dai rischi, qualora questi rischi non possano essere azzerati attraverso scelte organizzative. “Il farmacista ospedaliero non può esimersi dall'approfondire gli aspetti inerenti i rischi da esposizione ad agenti chimici e biologici. Anzi, ha il dovere morale e istituzionale di individuarli e contenerli attraverso l'adozione delle idonee misure di prevenzione e protezione”, sottolinea De Plato.
“Il farmacista è parte in causa in materia di sicurezza, quindi l’approfondimento legislativo è obbligatorio per noi, come è indispensabile che queste linee di indirizzo tecnico e applicativo vengano diffuse e considerate per l’attuazione”, spiega Cattaneo. In questo testo, di fatto, aggiunge la vicepresidente e responsabile dell’area Qualità di Sifo, “non abbiamo fatto altro che ricordare quello che prevede la norma. L’impegno necessario, ora, dovrà essere quello di mantenere aggiornati i manuali”, conclude Cattaneo.
“L’esposizione ad agenti chimici pericolosi e ad agenti biologici rappresenta, negli ambienti sanitari, uno dei maggiori rischi per la sicurezza e la salute degli operatori”, afferma la presidente di Sifo, Laura Fabrizio. “Il farmacista del Servizio sanitario nazionale- prosegue- ha una funzione chiave nella prevenzione e gestione del rischio chimico e biologico negli ambienti sanitari, in ragione della sua estrazione chimica, delle sue conoscenze nel settore biologico e del compito riconosciutogli istituzionalmente di scelta, acquisto e gestione sia delle sostanze/miscele/farmaci pericolosi, sia dei dispositivi medici di protezione individuale”.
I due piccoli manualetti realizzati da Sifo hanno ancora più valore alla luce di una situazione normativa non sempre lineare in materia di sostanze pericolose, ricorda Fabrizio. “Il sovrapporsi di direttive europee in via di abrogazione e recenti regolamenti europei di imponente portata, ha reso indispensabile l’approfondimento dell’argomento attraverso l’istituzione di un’area nazionale dedicata alla Gestione rischio chimico e biologico”, conclude la presidente di Sifo.
29 ottobre 2015
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