Farmacie. E' scontro tra Racca (Federfarma) e Gizzi (Assofarm) sul caso dei dipendenti non farmacisti
“Noi siamo dei professionisti seri e attenti", "ai farmacisti delle comunali dico di stare più attenti perché questi farmacisti macchiano la professione”, è stato il commento di Racca sul caso di Garbagnate. Ma Gizzi non ci sta: “In fatto di professionalità, le farmacie comunali italiane non hanno bisogno di lezioni". E definisce “ridicola” la richiesta di dimissioni da parte del Consfa dell’amministratore unico di Asm e del sindaco.
11 FEB - Dopo essersi uniti contro l’abusivismo professionale documentato nel servizio di Striscia la notizia, i farmacisti si dividono sulle reazioni che le diverse associazioni di categoria hanno avuto sul caso di Garbagnate. Tutto parte dalle dichiarazioni pubblicate dal sito
socialfarma.it. La presidente di Federfarma,
Annarosa Racca, avrebbe infatti commentato la vicenda affermando che “noi (
titolari di farmacie private, ndr) siamo dei professionisti seri e attenti alle esigenze della gente. Ai farmacisti delle comunali dico di stare più attenti perché questi farmacisti macchiano la professione dei farmacisti. Se qualcuno ha sbagliato chiaramente deve essere punito. Chi non fa le cose in maniera corretta deve essere punito e la farmacia italiana non è questa, dietro il bancone c'è sempre un farmacista professionista laureato e competente. Il caso di Garbagnate, per fortuna, rappresenta un caso isolato".
Parole che non sono piaciute al presidente delle farmacie comunali (Assofarm),
Venanzio Gizzi. “Se le parole della presidente Racca fossero state riportate fedelmente, sarebbero ingenerose nei nostri confronti. La cronaca degli ultimi anni ha più volte registrato varie forme di illecito prodotte da farmacisti privati, ma Assofarm non si è mai sognata di partire da questi fatti per dare consigli deontologici all’intera categoria dei titolari di farmacia e ai loro dipendenti”. Gizzi, quindi, replica a Racca affermando che “in fatto di professionalità, le farmacie comunali italiane non hanno bisogno né di lezioni né di garbate tirate d’orecchie da parte di nessuno. Il consiglio della presidente di Federfarma Annarosa Racca rivolto ai farmacisti comunali “di stare più attenti” al fine di evitare in futuro il ripetersi di quanto recentemente accaduto a Garbagnate, viene pertanto cortesemente archiviato. Le farmacie comunali italiane sono già attente, i farmacisti che vi operano hanno un livello professionale del tutto identico a quello dei loro colleghi del settore privato”.
Nella nota Gizzi commenta quindi i fatti, cioè il dipendente non farmacista ripreso mentre dispensava farmaci e consigli. “Siamo di fronte ad un fatto assai grave, che formalmente si configura come abusivismo professionale (un commesso non è un farmacista), ma che più sostanzialmente mette a repentaglio la salute del paziente”. Per Gizzi, tuttavia, “il dibattito che ne è seguito ha però registrato una serie di scompostezze francamente evitabili. Mentre i vertici di ASM (l’azienda che gestisce le farmacie comunali di Garbagnate) hanno subito dichiarato il loro impegno a far luce sull’accaduto, seguiti da dichiarazioni simili dell’Ordine dei Farmacisti di Milano”. Il presidente di ASsofarm definisce tuttavia “ridicola” la richiesta di dimissioni dell’amministratore unico di ASM e del sindaco di Garbagnate lanciata dalla Federazione dei Farmacisti non titolari
Conasfa. “Ridicola perché l’illecito è da ricondursi a comportamenti individuali di alcuni dipendenti, non ad una dimensione organizzativa della quale sarebbe responsabile chi amministra la società”.
“Le singole violazioni della legge e delle norme deontologiche vanno certamente combattute – conclude Gizzi -, anche per riaffermare una situazione generale ancora molto positiva: la farmacia italiana, privata o pubblica che sia, gode certamente di ottima salute professionale. Evitiamo quindi distinguo basati sulla proprietà delle farmacie, e concentriamoci tutti insieme sul mantenimento di alti standard qualitativi della dispensazione del farmaco”.
11 febbraio 2016
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