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Marche. “Istituire lo psicologo delle cure primarie”. Mozione Pd in consiglio regionale


Per il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, che con i consiglieri del PD, Busilacchi e Volpini ha presentato il progetto,  “è necessario fare un salto culturale. Il ruolo dello psicologo deve essere rivalutato e inserito in una progettualità di prevenzione e intervento nella tutela della salute legata al disagio”.

15 APR - Promuovere nelle Marche la sperimentazione dell'istituzione della figura dello Psicologo delle Cure Primarie in collaborazione con i medici di medicina generale per favorire il benessere, la qualità della vita, l'appropriatezza e il risparmio delle risorse. È questa la proposta lanciata dal presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo (Pd), e dai consiglieri Gianluca Busilacchi e Fabrizio Volpini, sempre Pd, contenuta in una mozione presentata ieri a Palazzo delle Marche, alla presenza dei firmatari, del presidente e del vice presidente dell'Ordine degli Psicologi delle Marche, Luca Pierucci e Giuseppe Lavenia.

“Alto livello di specializzazione, risparmio economico e prevenzione per i pazienti: sono aspetti che caratterizzano questo progetto - ha detto Antonio Mastrovincenzo – E' necessario fare un salto culturale. Il ruolo dello psicologo deve essere rivalutato e inserito in una progettualità di prevenzione e intervento nella tutela della salute legata al disagio. Contiamo di portare la mozione all'approvazione in aula già il prossimo mese”.

Lo psicologo delle cure primarie, spiega una nota del Consiglio che riferisce sul tema, “è una figura professionale caratterizzata dal legame con il territorio e dalla stretta collaborazione con la medicina di base. Utilizza le competenze proprie della professione, intercetta una domanda diffusa, collegata a condizioni di disagio. Questo modello di risposta socio-sanitaria è già presente e diffusa in Europa, in particolare in Olanda e Gran Bretagna. In Italia il progetto iniziale è stato proposto dal professor Luigi Solano della Scuola di specializzazione in Psicologia della salute dell'Università di Roma La Sapienza”.

“Sono soddisfatto – ha affermato Fabrizio Volpini – sia come medico di medicina generale che come presidente della Commissione Sanità di aver posto la firma su questa mozione. Questa sperimentazione è necessaria. Il disagio psicosociale è spesso sottovalutato. Si assiste a un ricorso massiccio di farmaci, visite specialistiche, esami oggettivi e analisi di vario genere, tutti a carico del SSN o del paziente che poi si rivelano inefficaci a risolvere quello che è un problema di natura psicologica o sociale”.

Secondo i dati presentati ieri in Consiglio, dalla ricerca condotta negli ultimi 40 anni è emerso che “dalla cooperazione tra medici e psicologi nell’ambito delle cure primarie deriverebbe per il SSN una significativa riduzione della spesa sanitaria, tra il 33 e il 47%, con forti vantaggi economici e per la salute”.

“La mozione – ha detto Gianluca Busilacchi – vuole essere un atto molto concreto che affronta un tema nuovo e vuole dare una risposta all'avanguardia. E' una scelta politica che riflette pienamente la forte attenzione e l'importanza data alla medicina territoriale dalla Giunta regionale”.

“E' stato un lavoro lungo e intenso – ha dichiarato il presidente dell'Ordine degli Psicologi, Luca Pierucci – quello che ha preceduto questa mozione. Un percorso assolutamente innovativo di cui sono molto soddisfatto, grazie anche all'attenzione manifestata dalle istituzioni”. “Credo molto in questo progetto – ha ribadito il vice presidente dell'Ordine degli Psicologi, Giuseppe Lavenia – e ritengo che possa portare benefici reali sia ai pazienti che ai medici di medicina generale”.

Il progetto pilota che viene proposto, della durata di almeno due anni, prevede il coinvolgimento delle cinque Aree Vaste, in ognuna delle quali va individuata una struttura sanitaria pubblica in cui attuare la sperimentazione e realizzare il progetto di collaborazione tra medici di medicina generale e psicologi delle cure primarie, prediligendo, in base alla potenziale domanda, sia la complessità e criticità delle città più grandi, che la realtà degli Ospedali di Comunità quali luoghi strategici della riforma sanitaria e della risposta territoriale. Nel progetto sono cinque gli psicologi coinvolti, di comprovata professionalità e non dipendenti dal Servizio sanitario nazionale. L'Ordine degli Psicologi provvederà alla predisposizione dei requisiti professionali per poter accedere alla figura nonché alla necessaria formazione. Previsti inoltre un Protocollo regionale per la definizione delle linee guida generali con i soggetti coinvolti e la costituzione di un tavolo tecnico.

Il medico di base si avvarrà della consulenza dello psicologo delle cure primarie in tutte quelle situazioni in cui la relazione medico-paziente appare collegata a questioni di ordine psicologico, quale figura incaricata di effettuare la diagnosi e di provvedere all'assistenza psicologica, posta a carico del SSN. Analogamente, procederà il pediatra di base nel caso dei minori, rivolgendosi al neuropsicologo dell'età evolutiva e allo psicologo delle cure primarie. Il medico di base resta, comunque, il solo responsabile dell'eventuale prescrizione di farmaci richiesti, ma coadiuva con lo psicologo delle cure primarie nel percorso di diagnosi e di cura della persona.

Al termine della sperimentazione sarà valutata l'ipotesi del consolidamento ed estensione del servizio sulla base dei risultati raggiunti e in coerenza con la situazione economica del SSR, nonché del pagamento di un ticket dedicato e stimato attentamente per evitare che possa diventare una barriera all'accesso della prestazione.

15 aprile 2016
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