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Orari di lavoro medici. Consulcesi: “Già oltre 7 mila ricorsi. In arrivo azione collettiva”


Il presidente Tortorella commentando l’indagine Anaao sulle condizione del medico ospedaliero rileva come la “situazione è insostenibile ed è urgente unasoluzione politica per risolvere la questione dei turni”. L’appello: “Subito sblocco del turn over, a rischio la salute dei professionisti e dei loro assisti”

26 APR - “Si ponga immediatamente fine a questo scempio a danno dei medici, che insieme ai direttori sanitari devono avere il coraggio di denunciare questa situazione: non solo nel proprio interesse ma soprattutto nei riguardi dei loro pazienti». È la netta presa di posizione di Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group, realtà che tutela oltre 70mila operatori sanitari, da sempre in prima linea per il rispetto dei loro diritti.
 
“I dati emersi dal sondaggio di Anaao – si legge in una nota - , confermati dagli studi dell’Osservatorio Internazionale della Salute (O.I.S.), hanno posto nuovamente l’attenzione sulle rischiose condizioni di lavoro in cui operano i medici ospedalieri, particolarmente in riferimento allo stress legato ai turni notturni e al mancato rispetto delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro, come specificatamente previsto dalla legge 161/2014 attraverso cui l’Italia, solo il 25 novembre scorso, si è adeguata con notevole ritardo alla direttiva comunitaria 2003/88. Una problematica che, sommata al rischio di subire denunce senza poter contare su un’adeguata tutela legale (aspetto emerso con forza da un altro sondaggio dell’Osservatorio), impone di trovare adeguate e repentine soluzioni a tutela degli operatori sanitari e dei loro assisti”.
 
“Come abbiamo sempre sostenuto, questa situazione – afferma Massimo Tortorella – continua ad avere pesanti ripercussioni sulla vita degli operatori sanitari, sulla qualità delle prestazioni e di conseguenza sul servizio offerto ai cittadini. Con grande professionalità i medici hanno fin qui tenuto in piedi il Servizio sanitario nazionale, ma ora bisogna voltar pagina: ne va della loro salute e di quella dei loro pazienti. Il primo passo da compiere è fare ricorso per la violazione della direttiva europea sugli orari di lavoro. I nostri legali hanno già avviato oltre 7mila ricorsi. È un’azione contro lo Stato, non contro la loro Azienda, sempre più spesso appoggiata dagli stessi direttori sanitari. Bisogna assolutamente rompere quest’argine, far valere i propri diritti e ottenere il rimborso per le ore lavorate in più, aderendo alla nostra nuova imminente azione collettiva. Il secondo atto da compiere – conclude il presidente di Consulcesi Group – è mettersi al riparo dalle denunce con una tutela completa”.

26 aprile 2016
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