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Parto in casa. Oggi la Giornata internazionale. Le ostetriche Fnco: “Servono linee guida condivise”


L’appello lanciato dalla vicepresidente della Federazione in occasione dell’evento. “Importante valutare la qualità delle informazioni ricevute dalle donne relative al luogo del parto, monitorare la qualità dell'assistenza ai parti a casa”

06 GIU - “Oggi ricorre la giornata internazionale del parto a casa, che in molte città italiane si festeggerà con iniziative aperte alla cittadinanza, merende, incontri flash mode, da Roma a Milano, da Firenze a Varese, Modena, Bologna, Salerno e d particolar modo in tutta la Romagna”. È quanto scrive in una nota Silvia Vaccari Vice presidente FNCO che ricorda come “questa giornata fortemente voluta dalle ostetriche Italiane, dalle donne, dalle associazioni delle donne, si connoterà attraverso la comunicazione, la condivisione della scelta del  percorso nascita , della scelta del luogo del parto e dalla scelta dove partorire, con chi partorire e in che modo”.
 
Vaccari ricorda poi come “festeggiare il parto in casa non indica che tutte le donne possano partorire a a casa , ma significa rispettare il diritto alla scelta delle donne delle coppie e delle famiglie sul luogo in cui accogliere il proprio bambino , significa il rispetto dei propri bisogni e delle proprie competenze. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità “la donna deve avere la possibilità di partorire in un luogo che sente sicuro, in cui sia possibile fornire assistenza appropriata e sicurezza. Per donne con gravidanza a basso rischio, tali luoghi possono essere la casa, le case maternità, gli ospedali”  il Parlamento Europeo dichiara che alle partorienti deve essere assicurata “l'assistenza adeguata qualora venga scelto il parto a casa , compatibilmente con le condizioni psicofisiche della partoriente e del nascituro e con le condizioni ambientali””.
 
“Molte – prosegue - sono le donne che richiedono di vivere questo momento unico e irriproducibile potendo scegliere, affidandosi ad ostetriche esperte e consapevoli del proprio ruolo e delle proprie competenze professionali. La conoscenza e la relazione con la donna, la scelta consapevole ed informata della donna e della coppia, la selezione dinamica dei fattori di rischio e la continuità assistenziale, divengono strumento indispensabile per la promozione della salute nella assistenza alla nascita a casa”.
 
“Alcune regioni italiane Marche, Emilia Romagna, Trentino, Piemonte e Lazio – sottolinea la vicepresidente Fnco - , hanno già legiferato in tal senso, stilando  procedure  protocolli e rimborsi spese, andando ad individuare le criticità dei percorsi organizzativi-gestionali, uniformando protocolli e procedure sul territorio regionale di competenza territoriale. Questi progetti regionali, hanno incontrato molte resistenze da parte delle istituzioni e non solo. La F.N.C.O. ad oggi, ha istituito un panel composto da Libere Professioniste Ostetriche, tavolo tecnico in cui sono state raccolte le maggiori criticità e da cui è emersa la necessità sempre più forte di andare a creare linee guida condivise ed efficaci, basate sulle più recenti ed accreditate EBM, in modo da andare a delineare gli aspetti organizzativi, costruire insieme una cartella ostetrica e tutta la documentazione che diviene parte integrante della cartella , verificare il Target della popolazione da includere nel progetto , la valutazione scientifica del rischio ostetrico”.
 
“Diviene importante – evidenzia - valutare la qualità delle informazioni ricevute dalle donne relative al luogo del parto, monitorare la qualità dell'assistenza ai parti a casa e la loro gradibilità, valutare i costi sostenuti dalle coppie e i relativi rimborsi, creare Linee guida e percorsi facilitanti per le donne e per le professioniste ostetriche sull'approvvigionamento di alcuni farmaci e sull'accompagnamento in ospedale”.
 
Per queste ragioni la Fnco “rinnova all'Istituto Superiore di Sanità, con cui collabora attivamente e stima per l'impegno e per l'abnegazione alla ricerca scientifica a favore della salute dei cittadini, l'invito a creare un pool di esperti ed  ostetriche che vada a stilare una Linea guida che omogenizzi ed uniformi protocolli e procedure a livello nazionale, monitori e valuti i percorsi e gli esiti, promozioni di audit e di ricerca , che vada a garantire un'assistenza qualificata alla presa in carico della gravidanza fisiologica , al travaglio di parto fisiologico ed al puerperio, zona grigia dell'assistenza istituzionale dove le donne e le famiglie sono sempre più sole”.  

06 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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