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Puglia. Smaltimento rifiuti speciali sanitari, M5S: “Spese sbalorditive e molto disomogenee”


Secondo i dati raccolti dal Movimento, il Riuniti ha speso circa 2 milioni di euro all’anno (iva compresa) per lo smaltimento di poco meno di 800.000 kg di rifiuti; l’Asl di Foggia poco meno di 700.000 euro per smaltire circa 600.000 kg di rifiuti; 750.000 euro circa per i 740.000 kg di rifiuti speciali nella Asl Brindisi e 280.000 euro per poco meno di 210.000 kg alla Asl Lecce.

14 GIU - “Un lavoro di analisi senza precedenti su un aspetto della gestione ospedaliera che in tutta Italia non ha mai brillato per trasparenza”. Così la consigliera regionale del M5S Antonella Laricchia presenta i dati di una analisi sui costi dello smaltimento dei rifiuti speciali potenzialmente infetti prodotti dai presidi ospedalieri: “A metà marzo scorso - spiega Laricchia - ci siamo limitati a chiedere la spesa del 2014 e del 2015 per lo smaltimento di questi rifiuti. Le cifre giunte sono sbalorditive ma anche molto disomogenee”.

Si parla di circa 2 milioni di euro all’anno (iva compresa) per lo smaltimento di poco meno di 800.000 kg di rifiuti per i Riuniti; poco meno di 700.000 euro all’anno per lo smaltimento di circa 600.000 kg di rifiuti nella Asl Foggia; 750.000 circa per i 740.000 kg annuali di rifiuti speciali nella Asl Brindisi e, infine, circa 280.000 euro per poco meno di 210.000 kg smaltiti dalla Asl Lecce.

“Nonostante abbiamo da tempo richiesto con insistenza i dati per approfondire tutti gli aspetti della spesa – evidenzia la consigliera -, non è giunto ancora nessun segnale dal Policlinico di Bari e dalle Asl di Bari e Taranto . Al contrario i Riuniti e le ASL di Foggia, Brindisi e Lecce hanno risposto quasi subito mentre la ASL Bat ha almeno risposto chiedendo un po’ di tempo”.

Al fine di migliorare l’analisi, “dal momento che i dati forniti sono al momento disomogenei”, il Movimento 5 Stelle riferisce di avere inviato un ulteriore questionario dettagliato alle singole Asl ed alle due aziende ospedaliere. “Abbiamo chiesto di ricevere tutte le risposte entro una settimana perché si è perso sin troppo tempo e il silenzio sui dati che gli uffici dovrebbero già possedere e semplicemente limitarsi a mettere insieme, inizia a diventare inspiegabile”.

14 giugno 2016
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