Medicina generale. Snami: “Basta interventi spot. E no a modello unico”
Il presidente del Sindacato autonomo Angelo Testa nella sua relazione di apertura del 35° Congresso nazionale in corso a Taormina rivendica come tutte le sigle sindacali “ora seguono le nostre posizioni” in merito alla Legge Balduzzi “dal nostro sindacato sempre contestata”. E poi rilancia: “Non si deve proporre un modello assistenziale unico per una realtà italiana che vede situazioni completamente differenti”. LA RELAZIONE
14 OTT - “La Sanità necessita di programmazioni decennali e non di interventi spot, sconclusionati e modificati da chi governa dopo” ha detto il presidente nazionale,
Angelo Testa nella sua relazione di apertura del 35° Congresso di Taormina - e lo SNAMI si batterà per un’offerta di assistenza ai pazienti, soprattutto ai cronici e agli anziani, e di prevenzione che non decada anche in relazione ad una spesa sanitaria in rapporto al PIL che è in continuo decremento”.
Oltre a ribadire che lo Snami ha contestato i contenuti della legge Balduzzi sin dalla genesi e di essere stati gli unici a sottolineare quelle che sarebbero state le storpiature che quella legge avrebbe causato, il Presidente Testa, si toglie ‘un sassolino dalla scarpa’. “Come Snami rinunciamo volentieri alla primogenitura, ma non si può non sottolineare che oggi finalmente il mondo medico formalmente ha assunto molte delle nostre posizioni che da anni, in tempi non sospetti e a differenza dei più e contro tanti, portiamo avanti. Non si deve proporre un modello assistenziale unico per una realtà italiana che vede situazioni completamente differenti, spesso agli antipodi, nella consapevolezza che in metropoli, città, cittadine, paesi, piccole comunità, territori con popolazione sparsa non potrà mai funzionare un unico modello sanitario di assistenza, così come si deve differenziare la medicina rurale da quella metropolitana, nel totale privilegio del rapporto Medico-paziente e non quello paziente-struttura”.
Nella sua relazione il leader del sindacato autonomo ha ribadito poi la posizione dello Snami in tutela dei Giovani Medici che vorranno lavorare nel territorio, formati anche fuori borsa, in una politica di coinvolgimento fattivo anche nella considerazione che i posti che si libereranno ogni anno per i pensionamenti rischiano di lasciare le cure primarie senza personale sanitario.
“Va rivisto il sistema di accesso al pronto soccorso attraverso una responsabilizzazione del cittadino sul corretto utilizzo delle strutture d’emergenza e comunque dimensionando le strutture con personale ed attrezzature consone alle esigenze del momento” ha sottolineato Angelo Testa. In riferimento al rinnovo dell’ACN ribadisce che nel ruolo unico della medicina generale dei medici a quota capitaria e a quota oraria non ci devono essere sovrapposizioni di ruoli e mansioni e che qualsiasi cambiamento deve essere preceduto da una reale fase di sperimentazione. Grande attenzione inoltre al 118 e soprattutto alla Continuità Assistenziale in una assistenza territoriale che deve necessariamente di ventiquattro ore su ventiquattro. “Un lavoro di equipe, senza «buchi orari», senza «vuoti» e soprattutto senza interferenze di programmazione e fastidiosi «bastoni fra le ruote» quotidiani da parte di burocrati, funzionari e politici che non conoscono il nostro lavoro e vorrebbero vessare, intimorire e tagliare fregandosene dei Medici e dimostrando insensibilità verso i pazienti”.
14 ottobre 2016
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