Donna morta a Catania. Medici Cattolici: “No obiezione quando donna è in pericolo”
"Di fronte al pericolo di morte della madre, non può essere invocata l'obiezione di coscienza, ma deve scattare l’obbligo grave e irrinunciabile per il medico di fare tutto il possibile per salvarla”. E' quanto dichiara il presidente Filippo Maria Boscia in relazione a quanto avvenuto nei giorni scorsi a Catania.
21 OTT - “L’Associazione Medici Cattolici Italiani da sempre impegnata a sollecitare i medici ad esercitare l’obiezione di coscienza come esercizio di un diritto di valore costituzionale recepito nel codice di deontologia medica, in relazione a quanto avvenuto a Catania, ritiene doveroso ribadire che non può essere invocata l’obiezione di coscienza quando la donna versa in pericolo di vita, come, peraltro, previsto nell’ultimo comma dell’art. 9 della legge 194. Di fronte al pericolo di morte della madre, invece, deve scattare l’obbligo grave e irrinunciabile per il medico di fare tutto il possibile per salvarla”. E’ quanto dichiara
Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dei medici cattolici, in occasione del convegno su “Fragilità e dolore nel contesto giubilare della misericordia” promosso dall’Amci, in corso all’Università Urbaniana in Roma.
21 ottobre 2016
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