Pillola del giorno dopo. Tribunale assolve farmacista che si rifiutò di venderla
La farmacista aveva esercitato l’obiezione di coscienza nonostante “l’esibizione di ricetta medica rilasciata con espressa indicazione di assumere il farmaco nella stessa giornata”. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza.
20 DIC - Il Tribunale di Gorizia, con sentenza del 15 dicembre 2016, ha assolto una dottoressa che si era rifiutata di vendere la pillola del giorno dopo. La farmacista, spiega in una nota l''avvocato
Simone Pillon, "era imputata del reato di omissione o rifiuto di atti di ufficio perché, in qualità di farmacista collaboratrice presso la farmacia comunale, e quindi incaricata di pubblico servizio, durante il turno notturno indebitamente si rifiutava di consegnare a F.M.L. il farmaco Norlevo (c.d. ''pillola del giorno dopo'') nonostante l''esibizione di ricetta medica rilasciata con espressa indicazione di assumere il farmaco nella stessa giornata".
Il Pubblico Ministero, racconta il legale, "aveva chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche e la condanna alla pena di mesi 4 di reclusione coi benefici di legge. Il Tribunale ha dato lettura del dispositivo della sentenza di assoluzione, escludendo la punibilità della condotta di cui al capo di imputazione ex art. 131 CP e riservandosi le motivazioni nel termine di giorni 90".
20 dicembre 2016
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