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Chirurgo napoletano: in Italia non trova lavoro, l'Inghilterra lo premia


Si chiama Valerio Celentano ha 32 anni e fa il chirurgo. Non in Italia, non a Napoli la sua città, ma in Inghilterra. È qui che ha trovato lavoro ed è riuscito a fare una splendida carriera, conquistando un importante titolo, in un'età da record. Ecco la sua storia.

19 GEN - "Lei è molto preparato, ma purtroppo non abbiamo un posto di lavoro da offrirle". Una frase che sempre più giovani, brillanti, laureati, italiani, sentono ripetere quando, usciti dall'università, si affacciano al mondo professionale. Accade spesso ed è successo anche a Valerio Celentano, 32 anni, chirurgo. La sua strada l’ha trovata in Inghilterra ed è stato lo stesso Paese ad avergli attribuito un prestigioso riconoscimento: il titolo di Consultant Surgeon. Un traguardo che il giovane napoletano ha raggiunto in un’età da record.
 
La storia di Valerio non è diversa da quelle di altri suoi coetanei: si è laureato alla Federico II di Napoli con il massimo dei voti ed è sempre qui che si è specializzato in Chirurgia. Prima ha lasciato la sua città, poi ha dovuto abbandonare anche l’idea di lavorare in Italia. Arrivato in Inghilterra quella strada che sembrava una ripida salita è diventata una pianura. È qui che la sua storia ha preso un’altra direzione ed è diventata diversa dalle altre. A soli 31 anni aveva già eseguito in prima persona più di 1.800 interventi chirurgici, un risultato che gli ha fatto ottenere il titolo di Fellow del Royal College Of Surgeons.
 
In Inghilterra, i medici anziani si accorgono subito del suo talento: gli affidano la direzione della Chirurgia per le malattie infiammatorie croniche intestinali. Ma il giovane medico non smette mai di studiare e approfondisce la cura di patologie oncologiche attraverso l'utilizzo delle tecniche più innovative, che vanno dalla laparoscopia alla robotica.
 
Per Valerio i traguardi sono appena cominciati. Presto infatti diventerà responsabile della formazione dei giovani chirurghi al Royal College of Surgeons di Edimburgo.
 
Nonostante i tanti impegni lavorativi e le soddisfazioni raccolte, Valerio non dimentica la sua città e, soprattutto, la sua famiglia: "amo la mia città - ha dichiarato in un'intervista pubblicata su la Repubblica - e per questo spero che presto possa diventare anche un punto di arrivo, oltre che un punto di partenza per molti giovani. Non dimenticherò mai nemmeno il supporto della mia famiglia, di mia madre, mia moglie e mio fratello. Senza di loro non sarei potuto diventare ciò che oggi sono".
 
La sua storia conferma questa triste tendenza della fuga dei cervelli italiani all'estero, ma allo stesso tempo insegna a tutti i giovani che non bisogna arrendersi. Ognuno potrà trovare il suo giusto posto nel mondo.

19 gennaio 2017
© Riproduzione riservata

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