Scandalo Ospedale di Loreto Mare. Cgil: “Anche i dipendenti onesti ne pagano le spese”
Vicende del genere, per il sindacato, fanno passare in secondo piano le oggettive criticità delle condizioni di lavoro negli ospedali e il diritto al rinnovo del Contratto nazionale. “E’ troppo facile passare dall’indignazione per un comportamento scorretto alla negazione dei diritti”.
27 FEB - “Condanniamo con chiarezza e con fermezza tutti i comportamenti che violano le regole, perché non solo si arreca un danno a tutti i cittadini che sostengono con l’imposizione fiscale il sistema sanitaria ma, soprattutto, si danneggiano tutti gli altri lavoratori e lavoratrici”. A sostenerlo, in una nota, la Cgil Campania e Napoli e la Fp Cgil Campania e Napoli, in relazione agli arresti avvenuti all’ospedale di Loreto Mare.
“Siamo di fronte a un altro episodio di intervento delle Forze dell’Ordine in una struttura pubblica, per operare arresti e notificare avvisi di garanzia in relazione a timbrature false. Chiediamo, a nome di tutti i lavoratori e le lavoratrici oneste – che sono la stragrande maggioranza degli operatori - che la Magistratura sia rapida nelle indagini per definire le eventuali responsabilità con le relative sanzioni, ripristinando così l’immagine decorosa dell’Ospedale e di tutta la ASL NA 1”, afferma il sindacato nella nota.
La Cgil e Fp Cgil di Campania e Napoli spiegano quindi gli effetti dannosi che vicende del genere hanno su tutti i lavoratori dell’azienda coinvolta: “In questo modo passano in secondo piano le condizioni di lavoro in cui si è costretti a operare, a fronte dei tagli continui e lineari che da anni si abbattono sulla sanità. Le condizioni dell’Ospedale di Nola, alla ribalta nazionale circa due mesi addietro, non testimoniano una condizione di eccezionalità ma, purtroppo, la condizione normale in cui si prova a dare assistenza sanitaria nel nostro territorio. Si danneggiano i lavoratori perché passa in secondo piano il diritto al rinnovo del Contratto nazionale di Lavoro, fermo ormai a otto anni fa. Si danneggiano i lavoratori perché è troppo facile passare dall’indignazione per un comportamento scorretto, alla negazione dei diritti”.
La Cgil conclude comunicando che “qualora ci siano propri iscritti sottoposti a provvedimenti restrittivi della libertà personale, saranno immediatamente sospesi”.
27 febbraio 2017
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