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Pensioni dipendenti pubblici: ai medici oltre 4.300 euro al mese, agli insegnanti poco più di 1.300 e la media è di 1.800 euro al mese


Secondo l'ultimo aggiornamento Inps ai pensionati della Cps (i medici dipendenti prima iscritti alla CPDEL) toccano pensioni di 4.334 euro mensili mentre la media nazionale dei dipendenti pubblici si ferma a 1828 euro al mese. LA NOTA DELL'INPS 

30 MAG - La Cps (Cassa pensioni sanitari: i medici dipendenti dalle Unità sanitarie locali, dagli Enti locali che prima facevano capo alla CPDEL) al 1° gennaio 2017 conta 72.048 pensioni,  per un importo medio mensile di 4.334,01 euro. Le più alte se si considera che al secondo posto ci sono le pensioni della gestione separata dei trattamenti pensionistici dei dipendenti statali e delle altre categorie di personale (CTPS) con una media di 1.927,80 euro al mese e che la media generale delle pensioni è di 1.828,27 euro al mese.
Gli altri professionisti sanitari dipendenti dalle aziende sanitarie e aziende ospedaliere fanno capo sempre alla C.P.D.E.L. la cassa degli enti locali, con pensioni medie di circa 1.510 euro al mese. 
 


L’Inps ha aggiornato i dati del comparto: 2,8 milioni di trattamenti in vigore al primo gennaio di quest'anno, per un importo complessivo annuo di 67,5 miliardi, con un incremento dello 0,8% nel numero delle pensioni (erano 2.819.751 nel 2016) e degli importi annui in pagamento ad inizio anno, cresciuti dell'1,9% rispetto ai 66.309,8 milioni del 2016.
 
Nel complesso, spiega l’Inps, il numero delle pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici (GDP) al 1° gennaio 2017  è di 2.843.256, in aumento rispetto all’anno precedente quando erano 2.819.751 pensioni, dello 0,8% appunto. L’importo complessivo annuo delle pensioni (importo complessivo mensile moltiplicato 13) è di 67.577,3 milioni, con incremento percentuale dell’1,9% rispetto al 2016, in cui l’importo risultava di 66.309,8 milioni.
La ripartizione per Cassa delle pensioni a gennaio 2017  evidenzia che il 59,2% dei trattamenti pensionistici è erogato dalla C.T.P.S., seguita dalla C.P.D.E.L. (Cassa pensioni dipendenti enti locali) con il 37,6%. Le altre Casse rappresentano complessivamente circa il 3% del totale.
 
Con riferimento all’importo complessivo annuo, risulta che il 62,4% è a carico della C.T.P.S., che eroga importi medi mensili di 1.927,80 euro, il 31,1% a carico della C.P.D.E.L. che presenta importi medi mensili di 1.510,58 e il rimanente 6,5% è erogato dalle altre Casse, con importi che variano da 1.381,40 euro mensili per la C.P.I. (Cassa pensioni insegnanti) a 4.334,01 euro mensili per la C.P.S.
Secondo l’analisi dell’Inps sulle pensioni liquidate nel 2016 per Cassa, la C.T.P.S. eroga il 55,4% dei trattamenti pensionistici con una spesa complessiva pari al 57,6% del totale, ma si nota che la Cassa C.P.S., a fronte di una numerosità del 4% del totale, eroga un importo annuo di oltre il 9% della spesa complessiva.
 


La distribuzione per area geografica del numero delle pensioni a gennaio 2017 mette in evidenza che il maggior numero delle prestazioni è concentrato nell’area settentrionale della penisola con il 40,7% del totale nazionale, seguito dal 36% delle prestazioni erogate nell’area meridionale, isole comprese. Infine, l’Italia Centrale assume, con il 23,2%, il valore minore nel rapporto con il totale.
 
Dall’analisi del numero delle pensioni sempre a gennaio 2017 per sesso e regione, risulta che le Regioni con il maggior numero di pensioni pubbliche sono il Lazio e la Lombardia ciascuna con l’11,7% del totale, seguite dalla Campania (9,1%) e dalla Sicilia (8,3%). Le Regioni con il numero minore sono la Valle d’Aosta (0,2%), il Molise (0,6%) e la Basilicata (1%).
Secondo la nota di aggiornamento dell’Inps, per la categoria di vecchiaia la classe con maggior numero di pensioni è quella 65-69 anni sia per i maschi sia per le femmine, con il 24,5% per i maschi e il 28,6% per le femmine.
 
La classe più numerosa delle pensioni di inabilità è per i maschi fino a 60 anni (22%), mentre per le femmine sempre 65-69 anni, con il 17,3%. Infine per le pensioni ai superstiti la maggiore numerosità si rileva nei maschi con età compresa tra 75 e 79 anni e nelle femmine con età compresa tra 80 e 84 anni. L’età media complessiva dei titolari di pensioni di vecchiaia e anzianità/anticipate è circa 73 anni sia per i maschi sia per le femmine; quella dei titolari di pensione di inabilità si discosta di oltre 2 anni tra i due sessi (71,1 per i maschi e 73,7 per le femmine); l’età media della categoria superstiti è molto differenziata tra i due sessi, essendo pari 71,1 anni per i maschi e a 78,5 anni per le femmine.
 
Il numero di nuove pensioni liquidate nel 2016, complici gli effetti delle note riforme pensionistiche, ma è salito l'importo medio erogato ai nuovi pensionati. Si tratta di 114.833 persone, il 4,1% in meno rispetto all'anno precedente (119.778), per un importo complessivo di 3.013 milioni di euro e importi medi mensili pari a 2.018,33 euro (in aumento dell'1,1% rispetto al 2015, quando l'importo medio mensile era pari a 1.997,45 euro).
 


30 maggio 2017
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