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Parafarmacie Lpi: “Che fine hanno fatto il delisting della fascia C e i servizi nelle parafarmacie?”


Lo chiede il presidente Ivan Ruggiero in una lettera inviata al ministero della Salute e all’Aifa sottolineando come nel primo caso il delisting sia fermo al 2014 e nel secondo esista una preoccupante difformità normativa tra una Regione e l’altra.

03 GEN - Il presidente delle Libere Parafarmacie Italiane Ivan Ruggiero ha chiesto chiarimenti al ministero della Salute e all’Aifa in merito al Delisting e ai servizi in Parafarmacia.
 
Per quanto riguarda il Delisting Farmaci da Fascia C a Sop/Otc, una normativa – sottolinea Ruggiero – “che seppur presente dal 2012 è ferma dal 2014”,  l’associazione chiede al ministero di “fare chiarezza su questa lacuna”, proponendo di “creare una tempistica di revisione del prontuario di fascia C, al 31 Dicembre di ogni anno”.
 
“Non è possibile che non ci siano regole precise in questo senso – sottolinea Ruggiero - giacché la revisione del prontuario è fondamentale per liberare risorse, favorendo i Cittadini sulle loro spese sanitarie private e portando benefici su un sistema economico generale”.
 
Lpi sottolinea poi come, “in linea con quanto dichiarato dal Ministro On. Grillo nel suo documento di Governance Farmaceutica, Il Delisting è una Revisione di un prontuario e quindi spero che la nostra richiesta sia accolta o per lo meno chiarita la tempistica. Bisogna evolversi, dare spazio a farmaci innovativi, le industrie farmaceutiche Italiane devono puntare sulla ricerca. Questo è sviluppo”.
 
Per quanto riguarda invece i servizi in Parafarmacia - esami di prima istanza, screening, cup, come centri di erogazione in Ssn di ausili per incontinenza, per diabetici, celiaci e tutti i prodotti previsti dall’Assistenza sanitaria integrativa e protesica inseriti nei livelli essenziali di assistenza – secondo Lpi, “regna una confusione normativa a livello delle singole Regioni, dove non esiste una “uniformità” dei protocolli”.
 
“Diverse regioni D’Italia – sottolinea in proposito Ruggiero - hanno deliberato a favore dei servizi suddetti e da anni le parafarmacie sono punti di riferimento sul territorio. Ci sono però anche molte Regioni che non si sono uniformate, insieme alle loro Asl locali”.
 
“In queste Regioni le Parafarmacie – prosegue - non possono essere utilizzate per prenotare una semplice visita specialistica, figuriamoci tutti gli altri servizi. Gli stessi servizi, attraverso “Giornate dedicate di prevenzione” o “Appositi Corner”, sono svolti nei centri commerciali, tabaccherie, edicole, chiese, banche, treni e ovviamente farmacie, tranne che nelle parafarmacie, dove vige la figura del farmacista”.
 
 
Anche in questo caso, sottolinea Lpi, “il Ministro deve esprimersi, secondo noi, uniformando questi servizi a livello nazionale, laddove esistono in altre strutture, anche purtroppo non sanitarie, anche nelle parafarmacie. D'altronde anche l’Antitrust l’ha richiesto più volte invitando le Asl locali e le Regioni di non attuare politiche di concorrenza sleale”.
 
“Insomma – conclude Ruggiero - abbiamo una situazione normativa molto confusa e vorrei approfittare della presenza del nuovo Ministro della Salute, per chiarire definitivamente le questioni. Le parafarmacie sono risorse del Paese e siamo convinti che l’anno 2019 sia quello giusto per dimostrarlo”.

03 gennaio 2019
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